La marcia per la pace nelle parole e nei gesti
L’editoriale di “Luce e Vita” di questa settimana è a firma di don Beppe De Ruvo.
“Di spunti per la riflessione e per la vita ne abbiamo ricevuti in enorme quantità. A cominciare dal Messaggio per la pace del Santo Padre Francesco che è un programma di vita per ogni uomo. La scelta di essere uomini di buona volontà nasce da un intenso desiderio del cuore e si trasforma nella quotidiana ri-conversione dei nostri gesti, dei sentimenti, delle relazioni. E la marcia nazionale per la Pace, del 31 dicembre 2015, non rappresenta che una tappa di questo viaggio di consapevolezza.
Parole di grande senso per la nostra vita. Testimonianze di alto profilo. Commozione nel ricordare Mons. Martella e don Mimmo, movimento del corpo e dello spirito all’unisono, insieme, verso la comune casa della pace, preghiera interreligiosa… È stata tutto questo la marcia di Molfetta. E anche tanto altro.
La gratitudine, in questa circostanza, non è consuetudine e buona educazione, ma azione di grazie verso il Principe della Pace che ha camminato in mezzoa noi. La gratitudine va a Papa Francesco che durante l’Angelus di Capodanno ha voluto salutarci così: “Penso in particolare alla marcia nazionale che si è svolta ieri sera a Molfetta, promossa dalla CEI, Caritas, Pax Christi e Azione Cattolica. É bello sapere che tante persone, soprattutto giovani, hanno scelto questo modo di vivere il Capodanno”.
La riconoscenza va ai Vescovi italiani, alla Commissione pastorale per la giustizia e la pace, a Pax Christi, alla Caritas, all’Azione Cattolica che hanno affidato alla nostra Chiesa locale l’alto compito di accogliere i pellegrini del dialogo e di tracciare il lungo e significativo percorso. Eravamo in più di ottomila (secondo le Forze dell’Ordine). Abbiamo camminato insieme: giovani, famiglie con bambini piccoli, anziani, sacerdoti, vescovi e autorità. Non è stato facile, ma la collaborazione di tanti, dei generosi volontari, del Comune di Molfetta, ha permesso che tutto si trasformasse in ascolto, in preghiera, in grande festa di popolo. Certo, alcune tessere di questo grande mosaico di pace resteranno impresse a lungo nella nostra memoria e rimarranno nel cuore come perle di altissimo valore ad illuminare i nostri passi nel futuro.
Alcuni segni: la piantumazione in Piazza Paradiso di un albero d’ulivo (donato dalla Cooperativa Progetto 2000 e presente in piazza San Pietro nell’ultima domenica delle palme) le cui radici oggi affondano nella terra di un bene confiscato alla mafia e affidato a Libera; la libertà di don Ciotti che ha posato il terreno alla base dell’ulivo mentre i vescovi Ricchiuti e Santoro, con il Sindaco Natalicchio, lo hanno bagnato con la prima acqua, sulle note e le strofe del canto “Un’ala di riserva” (eseguito da Nestia e Felice Spaccavento) tanto caro a don Tonino Bello. E poi, dopo la liturgia eucaristica presieduta da Mons. Ricchiuti, il capodanno conviviale con la musica e l’assaggio di specialità tipiche natalizie della nostra terra.
Alcune parole: la testimonianza verace e contagiosa di don Luigi Ciotti; il saluto di quel grande “patriarca” che è mons. Bettazzi, monumento vivente al cammino della pace.
Chi c’era non dimenticherà. Chi non c’era, non mancherà il prossimo anno. Il cammino continua.
Buon anno di pace da Molfetta, città della pace!”
Buon anno di pace da Molfetta, città della pace!”