“LA MARAVIGLIA” AL CONTRARIO E’ UNA SCONFITTA PER TUTTI
Sul “no alla violenza” eloquente e chiaro siamo stati assai espliciti nel corso di questo avvio di anno. A voi lettori non abbiamo mai negato il nostro pensiero di totale disapprovazione di quello che è accaduto nei primi sedici giorni del nuovo anno e di come questa città abbia reagito a tali gesti.
Ruvo ha fatto come Penelope: di notte ha sfilato la tela che aveva cucito di giorno, da “Apriti Ruvo” alle “Luci d’Artista”, per poi sfilare tutto all’insegna di botti e perni saltati.
La chiusura delle giostrine danneggiate di Piazza Matteotti è una sconfitta per tutti: per chi le ha messe ko, per chi le ha inibite definitivamente, complici i danni occorsi, per i cittadini che saranno privati di un gioioso momento con i propri figli, per l’immagine della città. Per tutti, nessuno escluso.
L’ennesima manifestazione della “Maraviglia” al contrario impone uno stop forzato, di riflessione civile e politica su dove questa città sta andando. Si è cominciato un percorso che porta a una nuova Ruvo, i cambiamenti portano a un senso di “mal di pancia” si sa. Ma o ci si lascia guidare da una programmazione seria e sostenuta in modo da poter far fronte ai civili dissensi, correggendo in corso d’opera laddove si è sbagliato, oppure sarà impresa ardua.
Aspettiamo la convocazione di un consiglio comunale, attendiamo manifestazioni forti per ribadire il “no alla violenza” a cominciare dal mondo politico che ha la responsabilità di dare una logica a questa città. Non servono più le parole, le belle parole: è il momento delle azioni, di ritrovarsi uniti dinnanzi a determinati principi.
E nel chiudere le giostrine, nel bannare adolescenti e genitori, dobbiamo ricordarci degli equilibri precari del ruolo degli educatori, da ogni punto di vista. Delle fragilità di una società in balia delle onde e che non sempre offre esempi positivi da perseguire.
Per cui il massimo sostegno alle associazioni e agli educatori che svolgono un ruolo importantissimo e che non debbano sentirsi nè soli, nè criminalizzati. Occorre sedersi attorno a un tavolo e comprendere come porsi dinnanzi a queste dinamiche sociali locali cambiate, con le giovanissime fasce d’età esposte in maniera totalmente negativa.
La parola magica è “insieme”, se cominciamo a sentirci soli o ad agire in solitudine rischiamo di combinare guai.
Offriremo altri due spunti interessanti quest’oggi: l’esperienza civica di un ex sindaco e lo sguardo attento di chi vive Ruvo da lontano. Buona lettura e riflessione.