Agricoltura

La Guardia di Finanza di Treviso sequestra falso IGP Puglia Pinot Grigio

“Incredibile l’audacia di quanti sfruttano l’immagine del territorio e delle produzioni di eccellenza, ‘sporcando’ le pregiate denominazioni pugliesi e italiane. Esprimiamo ancora una volta un vivo ringraziamento alle forze dell’ordine, in questo caso all’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole e alla Guardia di Finanza di Treviso, che hanno sequestrato oltre 130 mila litri di vino etichettato falsamente come Igp “Puglia” Pinot Grigio”.

Le imprese vitivinicole in Puglia hanno scelto di intraprendere un difficile ma importante percorso di qualità che ha fatto da traino anche per gli altri comparti agricoli. La qualità e la tipicità nel comparto vitivinicolo sono divenuti presto elementi di carattere non solo economico, ma connaturati alla capacità imprenditoriale che va salvaguardata a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti pugliesi sul mercato globalizzato.

La popolarità anche internazionale di eccellenze varietali uniche quali Primitivo, Negroamaro e Nero di Troia, il successo di importanti vini a DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citare i più conosciuti, espongono il comparto a rischio frodi e speculazioni. Ecco a cosa servono i controlli serrati, a difenderci dagli attacchi dei falsari e a valorizzare la tipicità e la localizzazione del prodotto. La rintracciabilità ed i marchi, peraltro, non sono meri principi teorici e filosofici, piuttosto valori economici che vanno tutelati e valorizzati”. E’ il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, ad esprimere plauso per l’attività degli organismi di controllo che stanno alacremente portando avanti ‘l’opera di pulizia’. Per questo secondo il Presidente Cantele “è prezioso il lavoro di Ispettorato Centrale Repressione Frodi, Nas, Corpo Forestale, affiancati negli ultimi anni dagli organismi di controllo terzo delle DOP e IGP, relativo ai controlli in campo, per la verifica del rispetto delle rese per ettaro sia delle uve fresche che di quelle appassite sulla pianta”.

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