La follia e la libertà del "New Sud Ensemble" di Pino Minafra incanta e "scandalizza" tutti
“Un musicista non può piacere a tutti, è naturale” dice il M° Pino Minafra e ha ragione perché, soprattutto quando si sconvolgono schemi precostituiti, certezze acquisite, si “crea scandalo”, contro la musica e l’arte in generale si sollevano scudi di paura e di chiusura.
E non è un caso che, nell’ambito del progetto “Luci e Suoni d’Artista”, organizzato dall’Assessorato del Comune di Ruvo di Puglia, finanziato dalla Regione nell’ambito del programma “In Puglia365”, sul sagrato della Cattedrale il trombettista ruvese abbia portato, ieri sera, un ensemble “espressamente” costituito per l’evento, il “New Sud Ensemble”, formato da lui, alla tromba e flicorno, da Vito Francesco Mitoli, alla tromba, Roberto Ottaviano, sax soprano e alto, Nicola Pisani, sax soprano e baritono, Michele Marzella, trombone, Livio Minafra, pianoforte, Pasquale Gadaleta, contrabbasso e Vincenzo Mazzone, batteria-percussioni. Un ensemble al quale si sono uniti gli allievi della Scuola di percussioni “Bembé” diretta da Tommaso Scarimbolo, in un simbolico passaggio di testimone in “Luci e Suoni d’Artista”, visto che i giovani percussionisti si esibiranno questa sera, alle 20.30, sullo stesso sagrato.
La Cattedrale. Alcuni brani avrebbero dispiegato una maggiore suggestione e potenza se fosse stata data la possibilità di suonare l’organo, come nel caso del brano scritto da Keith Tippett, che narra una storia africana, e del brano”Mandela”, tratto da una raccolta di composizioni di musicisti esuli sudafricani, tra cui il grande Louis Moholo, amico di Mandela e dei Minafra.
Ma, nonostante il “pianoforte scordato” suonato con maestria da Livio Minafra, autore di “Gomitoli”, nonostante il freddo, gli spettatori si sono lasciati coinvolgere dagli arabeschi degli strumenti, dalle conductions, dai suoni rauchi e melodici di quella che è uno strumento musicale, la voce di Pino Minafra che, con il suo immancabile megafono rosso, ha dato vita al Pinocchio ne “La danza del grillo”, con l’ eterno contrasto tra follia e ragione. Omaggio a Nino Rota, meridionale d’adozione per ragioni di salute – perché il Sud ha virtù taumaturgiche – con “Tango” e un omaggio ai tenaci minatori calabresi nel brano composto da Nicola Pisani.
La passione, l’impeto, l’ancestralità dei suoni e dei riti hanno connotato la felice unione tra il New Sud Ensemble e la Bembé Percussion Ensemble, con le potenti percussioni, i guizzi strumentali, fino a confluire nel vocalizzo corale a cui ha partecipato anche il pubblico. Perché la musica è di tutti e per tutti, anche per chi non la ama. Questo è, in fondo, lo spirito del Talos Jazz Festival, il festival dei ruvesi. Volenti o nolenti.