LA FLAMMA ARDENS RIPRISTINA IL SERVIZIO E CONSEGNA 500 FIRME ALL’AMMINISTRAZIONE
“La Flamma Ardens, opponendosi per la terza volta in un mese, ancora una volta da sola, al terzo atto vandalico (di furti non è ormai più il caso di parlare) consumato contro le reti elettriche del cimitero cittadino, ha nuovamente restituito alla sua integrità il Servizio di illuminazione votiva“.
Lo comunica l’azienda in una nota: “Lo ha fatto, ancora una volta, nel rispetto delle legittime attese dei suoi utenti, attese che essa continuerà ad onorare fino a quando svolgerà il suo ruolo di gestore del Servizio. Tutto questo mentre l’Ente proprietario delle reti indaga sui ‘privilegi’ di cui essa avrebbe goduto, e frattanto diserta ancora una volta persino la doverosa firma sotto la denuncia di quegli atti vandalici all’autorità preposta“.
“Nel comunicare – si legge – alla Civica Amministrazione l’avvenuto ripristino del Servizio, la Flamma Ardens le ha consegnato circa 500 firme di utenti che in pochi giorni hanno voluto così documentare il loro bisogno di tornare ad avvalersi di un servizio da sempre efficiente, e il loro dissenso da ogni strategia tesa a destabilizzarlo nell’immediato, nell’attesa messianica di presunte ‘rinascite’, dai tempi imprevedibili, affidate ad un nuovo gestore. Non ha bisogno di rinascere ciò che funziona perfettamente se lo si lascia onestamente funzionare, finché non si adottino legittime misure alternative. Questo è ciò che hanno voluto testimoniare con le loro firme gli utenti“.
La Flamma Ardens tuona: “Ma quelle stesse firme hanno voluto dire ‘basta’ anche ad un’altra sconcertante strategia messa in atto dalla Civica Amministrazione, ovvero al blackout dei nuovi loculi comunali, tenuti spenti pur di impedire che li gestisca la Flamma Ardens. E ancor più sconcertante, anzi grottesco, è scoprire che dallo scorso febbraio il Comune sta pagando un tecnico manutentore degli impianti elettrici cimiteriali (un incomprensibile duplicato su cui la magistratura farà chiarezza) che potrebbe completare in pochi giorni l’impianto e garantire così il sacrosanto diritto dei cittadini alla continuità del Servizio. E invece non solo il Comune non dà questo mandato al tecnico da esso stesso nominato, ma il segretario generale e il dirigente comunale preposto hanno addirittura diffidato la Flamma Ardens che chiedeva di completare l’impianto in assenza di altri incaricati, pur di soddisfare le pressanti richieste degli utenti. Insomma, mentre oggi nel cimitero operano ben due imprese elettriche, la Civica Amministrazione decide di lasciare al buio 300 lapidi. Caro concittadino, rassegnati: “Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare”“.
“E invece – conclude – è bene che il cittadino non si rassegni, e che non si rassegnino gli animosi giustizialisti della rete, pronti ad acclamare il sedicente giustiziere dei “privilegi vecchi di anni”, e con la stessa energia con la quale hanno sfogato i loro umori gli pongano questo secco, inquietante, legittimo quesito: è giusto negare a tempo indeterminato un servizio (che nello specifico vuol dire reprimere affetti), pur di impedire che un’azienda lo gestisca? E senza disporre nell’immediato di un’alternativa certa? Nessuna strategia può opporsi ai diritti dei cittadini. La Civica Amministrazione non può far pagare i suoi 12 anni di errori ai cittadini e nemmeno a un’azienda che responsabilmente ha gestito un servizio pubblico nell’assenza pervicace dei pubblici poteri. Di suo, la Flamma Ardens ha detto e, soprattutto, fatto tutto quanto le competeva: operativamente, ma ancor più eticamente”.
Cara fiamma ardens, complimenti, predichi bene e razzoli male, poiché TU per prima hai “represso affetti” tagliando per 5 volte i cavi elettrici a edicole funerarie che utilizzavano energie alternative al classico sistema, (sono presenti anche denunce alle competenti autorità), È la giusta conclusione di chi per decenni ha gestito come una cosa propria un servizio pubblico, prima o poi le protezioni e i favoritismi vengono meno.
Chi si nasconde dietro l’anonimato non merita risposta.
Hai ragione, le risposte le darai alle Competenti Autorità, la tua è una ammissione di colpa, le fonti rinnovabili vanno incentivate e non occultate, finalmente a livello amministrativo qualcuno si è svegliato dal lungo torpore invernale in cui si erano cacciate le precedenti amministrazioni, la pacchia è finita.