Palazzo Avitaja

LA DISAMINA. FILOGRANO: “C’E’ STATA UNA PICCOLA DISATTENZIONE LEGATA ALLA MIA INESPERIENZA”

Si è tenuta presso l’Ufficio Cultura in via Solferino 1 la conferenza stampa straordinaria indetta dall’assessora Monica Filograno con l’obiettivo di chiarire la “questione-rimborso” che tanto ha fatto discutere nei giorni appena trascorsi. Ha preso parte all’evento anche il sindaco Chieco, intenzionato a far sentire proprio supporto al membro della propria giunta.

Con una lunga e dettagliata dichiarazione, l’assessora Filograno ha ricostruito la vicenda, inquadrandone precisamente i contorni: “L’evento oggetto del contendere è il “Festival della partecipazione”, tenutosi a L’Aquila tra il 6 e il il 9 luglio. Io ho partecipato a questo festival di comune accordo con il sindaco, svolgendo così una missione istituzionale, nei giorni tra il 7 e il 9 luglio. Come ben sapete, è possibile partecipare ai convegni non solo in veste di relatori ma anche in veste di uditori: io e il sindaco abbiamo concordato, in forma orale, tanto la mia partecipazione all’evento quanto la possibilità da parte mia di ricevere un rimborso. Il festival della partecipazione si collocava all’interno di un percorso che mi ha visto viaggiare per l’Italia, anche con l’obiettivo di parlare del nostro paese. Un percorso che mi ha visto partecipare ad altre importanti manifestazioni come “La Luna e i Calanchi”, tenutosi ad Aliano e alla BIT di Milano: in nessuna delle precedenti occasioni ho chiesto il rimborso. Ad Aliano ho preferito alloggiare per una notte, a costo zero, nella tenda della protezione civile piuttosto che incidere sul bilancio comunale. In occasione della BIT, invece, l’acquisto del titolo di viaggio da parte del comune è stata preventiva, quindi non ho percepito rimborso. La mia richiesta di rimborso pervenuta al sindaco a seguito del Festival della partecipazione è stato il primo presentato in assoluto dalla nostra amministrazione. Probabilmente, da parte mia, c’è stato un pizzico di disattenzione, legata all’inesperienza: non sono abituata a ragionare in funzione della burocrazia. È un errore dello stesso genere quello che mi ha portato a pagare con carta di credito una stanza matrimoniale, prenotata comunque in via preventiva ben prima di venire a conoscenza della possibilità che venissi accompagnata in questo viaggio: avrei dovuto pagare l’equivalente di una stanza singola con la carta di credito, saldando la differenza in maniera separata. In ogni caso, questa leggerezza ha portato ad un aggravio del rimborso di 15 euro a notte: 30 euro totali. Una spesa ben diversa dal “macigno” di cui alcuni parlavano. In ogni caso verserò per intero la cifra che mi è stata corrisposta nelle casse comunali, sono semplicemente in attesa di conoscere le modalità secondo cui effettuare il pagamento. Inoltre, ci terrei a specificare che tutto ciò che facciamo per questo paese grava il meno possibile sulle casse comunali: gli artisti ed intellettuali ospiti del nostro paese hanno scelto spesso di venire da noi in forma del tutto gratuita, senza ricevere rimborsi o pagamenti, tranne nei pochi casi in cui la loro prestazione esigeva un pagamento”.

Dopo aver così delineato la situazione, l’assessora ha poi continuato: “Questa questione ha portato ad un aspro innalzamento dei toni nei miei riguardi. Alcuni hanno, forse, intravisto in questa situazione la possibilità di usare cliché propri della politica nazionale e delle grandi testate di inchiesta. È scattato immediatamente un meccanismo per il quale si è portati a credere che ogni politico debba essere confronto. I toni usati contro la mia persona sono stati molto pesanti. I social sono dei meravigliosi strumenti ma, in talune situazioni, possono portare a risultati come questo. Se cercate il mio nome sui motori di ricerca potreste trovarvi a leggere autentiche porcherie. Io con questo non voglio dire che i cittadini di Ruvo mi abbiano fatto sentire mal voluta: ho ricevuto tanti messaggi carichi di affetto e stima nei miei confronti. Già in passato abbiamo fronteggiato delle critiche ma sono state circoscritte: in questa occasione, invece, i toni sono stati esasperati. Io sono abituata a lavorare in un clima diverso, pertanto rimetto le mie deleghe nelle mani del sindaco, ora spetta a lui decidere della loro sorte. Ho preso questa decisione ieri, firmando il documento all’alba di oggi”.

In seguito a queste dichiarazioni dell’ass. Monica Filograno, il sindaco Pasquale Chieco è subito intervenuto per sciogliere le riserve sul respingimento o meno delle dimissioni appena presentate: “Nei giorni passati ho già espresso, anche pubblicamente, il mio supporto all’assessora. Nei suoi confronti mi sento doppiamente responsabile: l’ho scelta io per questo ruolo, dunque mi sono sentito in dovere di presenziare oggi per esprimerle la mia vicinanza. Non posso schermarla dalle critiche sui social, ma un anno fa abbiamo iniziato un percorso condiviso. Pertanto non accetto queste dimissioni, lo dichiaro ora alla stampa e farò lo stesso più tardi rifiutandole in maniera formale. La questione è meno grave di quanto è apparsa. Mi auspico che, in futuro, non si debba necessariamente ricorrere a questa esasperazione di toni, ormai abituale quando si parla di politica. Mi rivolgo anche all’opposizione: il dialogo politico è ben accetto, ma non bisogna ogni volta esagerare“.

Alla luce di queste dichiarazioni, è stato chiesto dall’ass. Filograno a chi potesse essere ascrivibile le responsabilità per l’errore che ha portato a questa situazione. L’assessore ha, però, lasciato la parola al sindaco: “Ci troviamo dinnanzi ad un caso di mala-burocrazia. L’assessora ha peccato di inesperienza e non è stata controllata tutta la documentazione fosse regolamentare. C’è stato anche un errore da parte mia che non ho sottoscritto l’autorizzazione preventiva necessaria alla realizzazione del viaggio a spese del comune. Un’autorizzazione che non può in nessun modo essere successiva: in seguito avrei potuto allegare semplicemente il fascicolo che riportava l’importanza culturale dell’evento. Ora, invece, non posso più sottoscrivere alcuna autorizzazione. Dunque adesso ci troviamo dinnanzi al paradosso per cui tale cifra non potrà più essere rimborsata all’assessore“.

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