La Comunità scolastica della "Cotugno-Carducci-Giovanni XXIII" accoglie il campione Luca Mazzone
Ancora incontri per il campione paralimpico Luca Mazzone. Questa volta a cura della scuola. Per la redazione scolastica: Teresa Montaruli, Angelica Campanale, Silvia Cecalupo, Gabriella Boccaccio, A. Tempesta, Valentina Rubini
Martedì 8 Novembre 2016, alle ore 17,00, presso l’auditorium del plesso “Cotugno”, la scuola accoglierà il campione paralimpico Luca Mazzone, vincitore di due ori e un argento alle recenti paralimpiadi di Rio de Janeiro.
La sua vita e le sue imprese sportive sono certamente di esempio a tutti, principalmente alle nuove generazioni, come testimonianza di orientamento e di realizzazione, anche in presenza di diversa abilità.
All’evento, voluto dal DS Lucia Sallustio e promosso dai Docenti di Educazione Motoria, sono invitati gli alunni (soprattutto delle classi terze), i genitori e i docenti.
Già a giugno scorso, nel giornale scolastico, la redazione aveva dedicato a Luca un articolo, seguito all’incontro-intervista fatto a scuola, pubblicato anche nella pagina Newspapergame della Gazzetta del Mezzogiorno.
Lo riportiamo di seguito:
Da Ruvo di Puglia a Rio de Janeiro
Luca Mazzone è un atleta originario di Terlizzi e residente a Ruvo di Puglia, nato nel 1971. Dal 2013 è stato campione del mondo per ben tre volte, nella categoria handbike, e rappresenterà l’Italia alle prossime paralimpiadi di settembre a Rio de Janeiro. Il nostro campione ci ha raccontato con quanta forza e con quanta tenacia ha conseguito i suoi risultati: “Ho scoperto l’handbike quando, a causa del mio infortunio, avevo dovuto mettere da parte la mia passione per il nuoto (che gli ha fatto vincere precedenti olimpiadi e gare mondiali, ndr). Ho cominciato ad usare l’handbike solo per distrarmi con delle lunghe passeggiate tra le Murge, finché, dopo le maratone del 2011 e del 2012, mi hanno proposto di entrare nella Nazionale”. E pensare che da piccolo desiderava diventare calciatore e seguire il suo idolo, il terzino Claudio Gentile. Oltre ad essere un campione del mondo, Luca è anche un grande esempio di vita. “Se potessi tornare indietro, forse non cambierei nulla, anche se a volte, vorrei che il giorno del mio incidente fosse cancellato dalla mia esistenza, per evitare tanta sofferenza alla mia famiglia”, ci ha confidato. “Però ho capito una lezione importante: qualunque cosa accada nella vita, bisogna guardare sempre avanti, senza piangersi addosso, e saper superare ogni ostacolo, con la forza di volontà”. Ci sono molti ragazzi che aspirano a diventare campioni: “Se volete un consiglio, sappiate che non si fa sport per diventare campioni, è un errore in partenza; lo sport deve essere scelto per divertirsi, socializzare, condividere gli entusiasmi e l’adrenalina e per mantenersi in forma. Come per la scuola e per il lavoro, lo sport richiede impegno: solo se si è assidui e determinati nell’allenamento, con sacrificio e perseveranza, si possono raggiungere i risultati sperati. Ricordatevi che chi vi sostiene può spronarvi a realizzare i vostri progetti, ma nessuno, a parte voi, può coronare i vostri sogni”.
Tiferemo per te: in bocca al lupo, Luca!