Cultura

La compagnia “La luna nel letto” di Ruvo di Puglia vince la 17esima edizione di Festebà, Festival nazionale di Teatro Ragazzi di Ferrara

Dall’importanza del tema al coinvolgimento del pubblico; dall’uso della tecnologia all’abilità narrativa dell’attrice attraverso la recitazione e il ballo: sono solo alcune delle motivazioni per cui la giuria di Festebà 2024 ha decretato vincitore della 17esima edizione del Festival nazionale di Teatro Ragazzi lo spettacolo “Jack, il ragazzino che sorvolò l’oceano. Una storia tra cielo e mare” della Compagnia La luna nel letto di Ruvo di Puglia.

Uno spettacolo scritto e diretto da Michelangelo Campanale e che ha visto il suo debutto la scorsa primavera nell’ambito del Maggio all’Infanzia. La storia, rifacendosi a Charles Lindbergh – il primo pilota ad attraversare l’oceano Atlantico in solitario – prende forma grazie all’unione di nuove tecnologie e artigianalità; l’utilizzo delle prime è utile alla scoperta di un mondo in cui la manualità e il gioco (e soprattutto il gioco manuale) sono ancora al centro. Come sfogliando un albo illustrato, le immagini prendono vita sulla scena; l’attrice Maria Pascale a ritmo della sua voce dirige una macchina scenica che, manovrata fin nei più piccoli particolari da Michelangelo Campanale e Michelangelo Volpe, consente allo spettatore di entrare in piccoli mondi fantastici per fantastici piccoli eroi.

Creatività che accompagna e sostiene la narrazione drammaturgica e che ha convinto la giuria del festival di Ferrara, che ha assegnato il prestigioso premio per:

  • il tema della ricerca della libertà, rappresentato integrando sapientemente il registro narrativo linguistico della fiaba classica al racconto di un fatto storico;
  •  il gradito coinvolgimento del pubblico fin dall’ingresso a teatro e la richiesta di partecipazione attiva in vari momenti dello spettacolo;
  •  l’interessante uso della tecnologia, la manipolazione degli oggetti di scena e degli ambienti in valigia;
  • il piacevole e coinvolgente passaggio tra la ripresa rivolta al pubblico e il filmato originale che rappresenta l’arrivo di Jack;
  • l’abilità seducente dell’attrice nella narrazione, nella recitazione e nel ballo che ha reso lo spettacolo ancor più affascinante.

Un riconoscimento che giunge all’indomani di un altro grande successo per la produzione della compagnia La luna nel letto, che lo scorso luglio ha visto andare in scena il suo spettacolo Cappuccetto Rosso ad all’interno del Naha Culturale Art Center Nahart di Okinawa, ospite del festival internazionale di teatro per le nuove generazioni Ricca Ricca* Fest 2024. Una partecipazione gradita e apprezzatissima dallo stesso direttore artistico Hisashi Shimoyama, che ha lodato l’eccezionalità dell’opera che, insieme alle altre produzioni provenienti da tutto il mondo, ha contribuito a rafforzare il messaggio e il tema che il teatro è medicina per la vita.  Gli occhi brillanti dei ragazzi affascinati da spettacoli straordinari come il vostro, i volti seri immersi nelle discussioni durante il simposio e i grandi sorrisi dappertutto alla Chiusura, rimangono per noi proprio i tesori della nostra vita – ha spiegato il direttore artistico –. Crediamo davvero che questi momenti rappresentino piccoli ma importanti passi verso la pace”.

E dunque, dopo un carico di soddisfazioni e di momenti di orgoglio che hanno caratterizzato l’estate della compagnia, si prosegue ora con il dialogo aperto con la comunità ruvese attraverso il progetto e il Festival di promozione della socialità attraverso la lettura ad alta voce “Confabulare Open Air”, realizzato in collaborazione con l’associazione culturale Calliope ODV Libreria L’Agorà – Bottega delle Nuvole e Circolo A.C.L.I. “Pasquale Altamura”, finanziato dal Centro per il Libro e la Lettura (Cepell) e promosso dal Comune di Ruvo di Puglia. Intanto, però, si lavora sodo per preparare l’avvio, imminente, della prossima stagione del Nuovo Teatro Comunale di Ruvo di Puglia.

“Dopo 3 anni di lavoro intenso e appassionato, la stagione 2024/25 sarà dedicata alle analisi e ai bilanci, necessari soprattutto quando si è proiettati al futuro, e non lo si fa solo per sé stessi o per un piccolo gruppo, ma per una comunità intera – spiega, infatti, il direttore artistico Michelangelo Campanale -; le politiche culturali di chi governa le comunità devono favorire, stimolare, supportare il sistema culturale. Nell’attuale scenario culturale italiano e pugliese, se stringiamo l’obiettivo, il teatro non sempre riesce a dialogare con i cittadini e spesso ha finito per dimenticare l’obiettivo e parlarsi addosso. Per ri-prendere questo dialogo, bisogna ri-volgere lo sguardo al proprio territorio, senza farsi accecare dalla politica dei grandi eventi. Bertold Brecht diceva “il teatro non può cambiare il mondo, ma può cambiare gli spettatori e questi, se lo vogliono, possono cambiare il mondo”. Il teatro senza gli spettatori non esiste, ma nel nostro tempo bisogna fare un passo ulteriore di consapevolezza: lo spettatore non è un consumatore, ma parte attiva del processo culturale. Recuperare la funzione sociale del teatro, allora, e di ogni altra forma artistica, è un dovere primario di ogni politica che non tradisca l’etimo del termine. L’investimento politico sulla lunga, metodica e capillare formazione di un nuovo pubblico deve essere a fondamento di ogni promozione teatrale e culturale in genere”.

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