La Casa della Cultura e Museo del Libro di Ruvo di Puglia, tra antichità e 2.0
La Casa della Cultura-Museo del Libro è una fucina di menti critiche e autonome e al contempo “presidio culturale contro la criminalità”, secondo l’efficace definizione di Antonio Nunziante, vice governatore della Regione Puglia che ha partecipato all’inaugurazione di questo importante contenitore culturale a Ruvo di Puglia.
Sabato 16 aprile 2016, alle 10.30 le porte di Palazzo Caputi, uno dei gioielli architettonici della città, si sono aperte per rivelare ai ruvesi non solo un prezioso e antico patrimonio librario ma anche il luogo in cui tutte le persone potranno formare la propria mente, sviluppare uno spirito critico attraverso la lettura dei libri di cui è dotata la Biblioteca Comunale “Pasquale Testini” che fa parte di questo presidio culturale e sarà operativa da lunedì 18 aprile, dal lunedì al venerdì secondo i consueti orari.
“La Puglia è fanalino di coda per numero di persone che leggono”, ha affermato mestamente Aldo Patruno, Direttore Dipartimento Cultura Regione Puglia, e la Casa della Cultura mira a risvegliare l’amore per la formazione, la conoscenza che può essere uno strumento efficace per discernere il bene dal male, adatto, appunto, a combattere la criminalità. Anzi, per Patruno “essa si può considerare un esempio di come si finanzino in modo ottimale non solo i contenitori – intendendo la riqualificazione di Palazzo Caputi- ma anche i contenuti” ossia la qualità dei servizi offerti.
A tal proposito, il direttore della Casa della Cultura-Museo del Libro, Francesco Picca, ha parlato di “biblioteca a scaffale aperto”, dove chiunque potrà prendere un libro, leggerlo nelle sale letture , riporlo nella giusta collocazione o chiederlo in prestito. Non solo. I testi preziosi e antichi potranno essere fruiti dagli studiosi con le dovute cautele e precauzioni, stante la fragilità della carta che ha attraversato molti secoli. Inoltre sono previsti laboratori didattici, che si trovano al secondo piano del Palazzo, in cui gli studenti potranno apprendere i rudimenti del restauro del libro antico.
Libri antichi che, invero, sono alla portata di tutti grazie all’ausilio della tecnologia HGV della quale l’architetto Giovanni Povia ha esaltato la forte portata innovativa nella fruizione libraria senza sottovalutare il contatto fisico con le pagine, le copertine dei testi.
In una sala si trova il Museo del Libro, nel quale è conservata in quattro teche la parte più preziosa del fondo librario: i libri della Biblioteca dela famiglia Jatta e quelli provenienti dalle antiche biblioteche dei Conventi di Ruvo di Puglia, dei tre ordini monastici maschili della città – Frati Scolopi, Frati Cappuccini e Frati Minori Osservanti – soppressi nel 1866. Fanno parte del prezioso patrimonio librario, acquisito dal Comune già dalla seconda metà dell’Ottocento, le Cinquecentine e le Secentine, raccolto, restaurate e inventariate dalla d.ssa Esther Larosa e dal dott. Luciano Carcereri (Componenti Comitato Scientifico del Museo del Libro/Casa Della Cultura).
Spicca nella teca dedicata ai libri provenienti dalla Biblioteca Jatta un prezioso calice istoriato d’argento, ceduto temporaneamente dalla Confraternita di San Rocco e commissionato nel 1768 da un membro della famiglia Caputi, Giovanna divenuta monaca. Un invito particolare è stato rivolto a tutti, poi, dall’architetto Mario Di Puppo che ha parlato del mecenatismo della famiglia Caputi e della sua storia. Sarebbe bello che chi fosse in possesso di una copia del libro di Francesco Caputi Jambrenghi , scritto nel 1879 e dedicato alla storia della Famiglia Caputi , lo donasse al Museo del Libro.
Il prezioso patrimonio librario è stato arricchito, di recente, dalla donazione di libri risalenti al Seicento, Settecento e Ottocento da parte dell’ Istituto Sacro Cuore di Ruvo di Puglia mentre Rosa Faenza Jatta ha donato libri della biblioteca del Prof. Antonio Jatta, docente di Urbanistica.
La Sala d’Amore di Palazzo Caputi ospita il Museo Virtuale del Libro dove vi sono due pannelli interattivi attraverso cui si conosce la storia del libro dalla carta fino agli e-book e si possono consultare le Cinquecentine, le Secentine e gli altri preziosi volumi conservati nelle teche delle sale adiacenti.
Accanto alla Sala d’Amore, una stanza ospita il Museo Archeologico Virtuale, un enorme libro “touchscreen” in cartongesso, che sfogliandolo, consente di consultare e conoscere la storia della famiglia Jatta – il celebre mezzo busto marmoreo di Giovanni Jatta Junior prende vita e parla di sé e della sua famiglia – e le ricchezze archeologiche, artistiche e letterarie di Ruvo di Puglia.
Quindi Ruvo di Puglia ha un patrimonio librario molto ricco che Giuliano Volpe (Presidente Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici, Componente del Comitato Scientifico Del Museo Del Libro/Casa Della Cultura) auspica sia fruibile, presto, anche in rete, affinché il patrimonio di Ruvo di Puglia appartenga a tutta l’umanità.
E’ questo il Museo del Libro di Ruvo di Puglia, il primo della nostra regione, di cui il sindaco Vito Ottombrini si dichiara orgoglioso anche perché con la sua Amministrazione è riuscito a portare a termine un progetto, costato 449.000 euro, avviato dall’ex Assessore alla Cultura Pasquale De Palo e posto in essere anche grazie al lavoro dell’Ufficio Tecnico coordinato da Gildo Gramegna.
L’attuale Assessore alla Cultura, Michele Scardigno, ha elogiato soprattutto il lavoro del suo predecessore e degli operatori e volontari del servizio civile che lavorano nella biblioteca e che accompagneranno gli utenti nella fruizione della Casa della Cultura, la cui istituzione rilancerà l’economia della nostra città dal momento che attirerà un maggior flusso di turisti.
Questo legame tra cultura e sviluppo economico che è stato sottolineato da Eugenia Vantaggiato (Segretario Regionale Mibact Puglia) quando ha parlato di riorganizzazione periferica attuata dal Mibact mirante a valorizzare il patrimonio culturale, storico, artistico della Puglia e quindi anche di Ruvo di Puglia ai fini dello sviluppo economico della regione e quale fonte di lavoro per le future generazioni.