LA BASE DEGLI “OTTO SANTI”
Frammentarie sono le notizie inerenti alla costruzione della Base che sorregge il Gruppo Statuario della Deposizione chiamato dal popolo “Otto Santi”.
Certa è la data di consegna del gruppo statuario da parte del cartapestaio leccese Raffaele Caretta avvenuta nel 1920. Esso si ispirava al dipinto dell’italo svizzero Antonio Ciseri (1821 – 1891), opera conservata nel Santuario della “Madonna del Sasso” in Locarno, databile tra 1864 e 1870. Il Dipinto rappresenta il Cristo schiodato dalla Croce mentre viene trasportato al sepolcro.
L’intento dei confratelli, quando si pensò a tale statua, fu quello di rappresentare un vero e proprio funerale.
Secondo alcune notizie tramandateci verbalmente, pare che dietro la statua si portasse una bara adorna di fiori bianchi e al rientro del Corteo Processionale, fissato per le 08:00 circa, si mettesse “Cristo nel Sepolcro”. Attualmente la funzione liturgica in Coena Domini avviene la sera del Giovedì Santo.
La Base degli Otto Santi fu costruita da Vincenzo Stragapede, in arte “Maestro di carri”. La sua bottega era situata in Via Valle Noè, dove vi era anche la sua abitazione. Vincenzo Stragapede era un Confratello attivo della Confraternita Opera Pia San Rocco e ha rivestito per anni il ruolo di “Maestro dei Novizi”, un ruolo importante in quanto doveva istruire novelli confratelli ed insegnare loro le rigide regole del sodalizio. Si avvalse dei figli maggiori Annamaria e Geremia per portare a compimento il lavoro di realizzare il basamento.
I due figli furono impegnati al tornio per costruire le 76 colonnine che impreziosiscono la base. Tuttavia, della base non si trova progetto alcuno. Si sa, però, che le colonnine furono intagliate usando le “mazze di scopa”.
La base è ha forma di archetti con chiodi color oro.
Sul penultimo arco del lato destro della base è inciso il nome dell’autore Vincenzo Stragapede, ma manca l’anno di realizzazione.
La base risulta essere un capolavoro artistico, forse la migliore tra quelle esistenti nelle città del circondario.
La Confraternita Opera Pia San Rocco, conserva ottimamente la base che compie cento anni .
Michele Pellicani