La Barile Flower Service festeggia il suo “fiore all’occhiello”, il campione Luca Mazzone
Luca Mazzone, due ori e un argento alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016 e un’onorificenza dal Capo dello Stato Mattarella, è stato festeggiato a Terlizzi il ventinove settembre nell’azienda di Nino Barile, titolare della Barile Flower Service, sponsor dell’atleta.
Durante la conferenza stampa, condotta da Emma Ceglie a cui hanno partecipato anche il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato e il giornalista Renato Brucoli che ha narrato le imprese del campione di handbike, Barile ha dichiarato di aver subito creduto in Luca, nella sua preparazione e determinazione e ha avuto ragione.
Perché quella determinazione che lo ha conquistato è la stessa che molti amici del Cannibale leggono nei suoi occhi quando si allenano, lungo le strade che conducono a Castel del Monte o tra le querce dei boschi. Tranne una volta quando, come ha ricordato Gianni Todisco dell’ASD Talos, Luca, davanti a una salita impegnativa, dopo ore di pedalate, aveva detto “Non ce la faccio più!”. Dopo diverso tempo, però, Gianni abbassa lo sguardo verso Luca, che lo sta guardando a sua volta, e nei suoi occhi legge il pentimento per aver pronunciato quelle parole e, al contempo, la decisione che sarebbe stata la prima e ultima volta ad averle dette.
Quando parla l’eroe “condiviso” e non “conteso tra Terlizzi e Ruvo di Puglia” come sottolinea Gemmato, si percepisce non solo l’orgoglio di aver raggiunto ottimi traguardi grazie alla sua “fidanzata”, “la fatica che mi accompagna sempre!” ma anche la sua umanità.
“Io ho avuto la fortuna di aver incontrato e di essere supportato da Nino, avendo la possibilità di fruire di strumenti e attrezzature idonee a farmi lavorare al meglio! Ma penso a tanti ragazzi come me, diversamente abili, che sono animati dalla mia stessa passione ma non possono realizzare i propri sogni perché non hanno risorse sufficienti. Io ritengo che sia necessario investire nello sport, che oltre a curare il corpo, distoglie dalla cattiva strada e ti forgia nel carattere.”
Luca ha narrato di sé, della vita attivissima che conduceva prima dell’incidente al mare, nell’acqua “che lo ha cullato nel ventre materno prima” e poi lo ha “tradito” ma lui non si è rassegnato. Guardando un giorno Luca Pancalli, il suo mentore, alla televisione durante una gara di nuoto, lui, un Luca Mazzone affranto, ha avuto la forza di alzare la testa e di dirsi “You can!” e così si dedica a una nuova disciplina, si allena duramente fino a conquistare, anzi a “divorare” medaglie.
Ma Luca Mazzone, oltre alla “fatica”, alla determinazione, può contare su sua moglie Mara Ribatti, il piccolo Josef e tutta la sua famiglia, anzi la grande famiglia dei terlizzesi e dei ruvesi.