“LA BANDA” DEL TALOS FESTIVAL DA RUVO DI PUGLIA A FIRENZE
A pochi giorni dalla conclusione della fortunata edizione del festival che ha proposto concerti produzioni originali, presentazioni di dischi, masterclass, mostre, proiezioni e performance di danza, il progetto di Pino Minafra approda nel capoluogo toscano
Appena terminata la fortuna edizione 2017 del Talos Festival a Ruvo di Puglia, si annuncia un importante concerto fuori regione: sabato 16 settembre il progetto La Banda – nato nel 1993 da un’idea di Pino Minafra e diretto (nella parte classica e tradizionale) da Michele Di Puppo – approda a Firenze. Una lunga serata tra Palazzo Vecchio, Sala dei 500 e Basilica di Santa Croce riservata ai partecipanti di un Meeting di industriali del settore gastronomico provenienti da tutto il mondo. Un progetto speciale, con la partecipazione anche del quartetto vocale Faraualla, che mescolerà tradizione e innovazione nell’esecuzione di marce funebri del compositore ruvese Antonio Amenduni, brani originali di Livio Minafra e alcuni brani e celebri arie d’opera di Rota, Puccini, Verdi e Di Zenzo. Il progetto “La Banda”, nato per cercare di salvare dall’oblio una grande tradizione musicale e proiettarla nel suono contemporaneo, è approdato nei più importanti Festival europei di jazz, musica classica e contemporanea passando per Londra, Parigi, Monaco di Baviera, Munster, Berlino e Ravenna, nel Festival diretto da Riccardo Muti.
Il concerto di Firenze riprenderà quello della “Notte della Banda” che sabato 9 si è tenuto nel ricco programma del Talos Festival, facendo registrare il tutto esaurito con 800 presenze registrate. Il festival, dedicato al fenomeno della banda, diretto dallo stesso Pino Minafra e organizzato dal Comune di Ruvo di Puglia, ha proposto (dal 3 al 10 settembre, con un’appendice il 12 per recuperare la prima sera saltata causa pioggia) otto giorni di concerti, tra anteprima e parte internazionale, produzioni originali, presentazioni di dischi, masterclass, mostre, proiezioni e performance di danza straordinariamente coreografate da Giulio De Leo e dalla sua Compagnia Menhir negli spazi urbani. “La Notte della Banda” è stata una delle produzioni originali della sezione internazionale in cui il progetto di Minafra è stato arricchito dalle composizioni e dalla presenza degli ospiti Eugenio Colombo, Dario Cecchini, Faraualla, Livio Minafra, Ihab Radwan e Peppe Barra; nella serata conclusiva di domenica 10 il Canzoniere Grecanico Salentino è stato invece affiancato dal Talos Bass Brass Ensemble con arrangiamenti a cura di Livio Minafra, Nicola Pisani, Roberto Ottaviano e la presenza di Michel Godard. Tra gli ospiti del Talos anche l’ensemble di Peppe Barra, l’Orchestra Sinfonica Città Metropolitana di Bari, il clarinettista Michel Portal e il fisarmonicista Vincent Peirani, il grande sassofonista inglese John Surman. I concerti mattutini e pomeridiani hanno coinvolto invece Roberto Ottaviano, Evan Parker, Dario Cecchini, gli allievi della masterclass di Eugenio Colombo e Nicola Pisani e la Big Band del Conservatorio Piccinni di Bari diretta da Vito Andrea Morra. La Pinacoteca d’arte contemporanea ha ospitato le mostre fotografiche di Enzo Paparella, Raffaele Puce e Blackest Eyes con alcuni scatti realizzati sul set del cortometraggio “Tama Kelen – il viaggio che insegna” di Michele Pinto.
Il Festival è stato organizzato dal Comune di Ruvo di Puglia, che si avvale di partner importanti come Conservatorio di Musica Niccolò Piccinni di Bari, Associazione Culturale Terra Gialla, Associazione Menhir, Doc Servizi; del supporto di Camera di Commercio di Bari, Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Confcommercio Ascom di Ruvo di Puglia, Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari e Itel Telecomunicazioni; della collaborazione del Forum GiovanIdee, della rete Ruvo Solidale, dell’associazione Proloco di Ruvo di Puglia e degli sponsor Tipografia De Biase, Cantina di Ruvo di Puglia, Talos Viaggi, Dok Supermercati e Hotel Pineta.
«Siamo molto soddisfatti di questa nostra prima edizione di Talos Festival», sottolinea Monica Filograno, Assessora alla Cultura di Ruvo. «Abbiamo lavorato con grande impegno alla sua ripartenza pur senza le certezze che sarebbero necessarie per un progetto così ambizioso, ma siamo fiduciosi che possa andare in porto il progetto candidato al bando triennale per la cultura della regione Puglia e quindi crediamo che gli sforzi di questa edizione possano essere compensati dalle maggiori certezze delle prossime. Le politiche culturali per noi sono strumento di sviluppo del territorio, di promozione sociale, di coesione generazionale, coltivano una società migliore e noi questo vogliamo per la nostra città», prosegue. «Lavoreremo sempre più per disseminare Talos in tutta la città come abbiamo già fatto con le incursioni di danza negli spazi urbani, la doppia location dei concerti, le perfomance pomeridiane e la masterclass nella Pinacoteca, le visite guidate nei musei, la collaborazione dei ristoratori e degli esercenti di bar e locali oltre che delle associazioni. Vogliamo che questo festival sia sempre più nel DNA di questa comunità, appartenga sempre più a tutti, sia identitario: il coinvolgimento dei giovani, straordinari volontari che hanno scelto e hanno voluto esserci, promuove l’appartenenza e l’affezione del territorio al progetto. Quest’anno abbiamo iniziato a dare spazio a nuove realtà, lo faremo sempre più in futuro».
Molto soddisfatto anche il sindaco Pasquale Chieco sempre presente. «Noi vogliamo impegnarci in questo progetto culturale perché quello che accade qui a Ruvo di Puglia è unico, non replicabile altrove. Investendo energie e risorse pubbliche, non siamo interessati ai grandi nomi delle tournée commerciali, che ovviamente si muovono in spazi e con iniziative giustamente appartenenti alle imprese dello spettacolo. Siamo piuttosto interessati a seminare e generare futuro a partire dalla progettualità che il nostro territorio esprime nell’incontro con grandi artisti che fanno musica di qualità e che accettano di interagire con le nostre tradizioni musicali, con i nostri talenti formando giovani generazioni di musicisti, educando ad apprezzare il bello nell’arte musicale e, quest’anno, nella danza. Per questo Talos è un festival non elitario ma popolare, non soltanto nelle scelte musicali ma anche nel voluto coinvolgimento dal basso di una parte dei protagonisti e nella stessa fruizione dei suoi tanti spazi e momenti. Abbiamo avuto una partecipazione molto alta quest’anno anche ai concerti a pagamento con un prezzo veramente popolare, abbiamo esaurito tutti i posti disponibili la sera di sabato con la banda. Siamo felici di aver accompagnato questo progetto al rilancio, abbiamo tutti le competenze giuste per portarlo avanti, il clima è buono, il momento è giusto. Talos sta decollando come merita per andare oltre la sola rassegna dal vivo di settembre, per diventare un laboratorio musicale permanente di questa città che di musica è da sempre intrisa».