Attualità

Il dottor Luciano Lorusso: "Grande spirito di solidarietà dei pugliesi, e non solo, nel donare sangue"

Il grande cuore dei pugliesi, il grande cuore degli italiani. L’orgoglio di Emiliano e l’orgoglio di noi tutti. Perché dalla testimonianza del dottor Luciano Lorusso, medico ematologo presso il Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Andria, emerge lo spirito di solidarietà che ha animato i 2724 e più pugliesi che hanno risposto all’appello di donare il sangue ai feriti dell’incidente ferroviario della Bari Nord. Ma non solo pugliesi.

Ecco cosa ci ha raccontato.

«Dalle 13.30 del 12 luglio sino a stasera (13 luglio, ndr) solo nell’Ospedale di  Andria si sono raccolte 180 sacche di sangue. Può sembrare un numero irrilevante ma se si considera che solo in un mese raccolgo 400 sacche di sangue, beh…è un ottimo risultato che dimostra il grande senso di solidarietà dei pugliesi.

La ASL BAT ha raccolto, in totale, 800 sacche di sangue. Anche nella ASL BA i risultati sono stati lusinghieri: solo a Molfetta 82 sacche di sangue, al Policlinico di Bari tantissime sacche.

Accorrevano da ogni parte della Puglia, anche fuori provincia e fuori regione: Foggia, Manfredonia, Potenza…Gente dal cuore immenso, che ha sfidato i quaranta gradi di temperatura e il sole cocente. Le dico che alle ore 15.00, nell’Ospedale di Andria, duecento persone erano in attesa per donare il proprio sangue.»

Ma la solidarietà parla anche a livello nazionale perché «Ho ricevuto – prosegue il dott. Lorusso – la telefonata da una compagnia aerea privata che mi dava la disponibilità a portare in Puglia sacche di sangue donate dagli Ospedali e da altre associazioni di tutta Italia. E poi gli operatori dell’ AVIS di Ruvo di Puglia hanno ricevuto la chiamata di due Sezioni AVIS dell’Emilia Romagna disposte a donare cinquanta sacche di sangue a testa.

Un grande plauso va agli infermieri, ai medici, al personale ausiliario che ha dato la propria disponibilità anche se fuori servizio. Non solo in questi giorni ma soprattutto subito dopo il disastro. C’erano 15 Codici Rossi, cioè feriti in gravissime condizioni. In quella circostanza, ricevetti la chiamata di un parente di Antonio Summo, che mi chiedeva se fosse ricoverato lì. Controllai ma non c’era alcun riferimento a lui. Un’altra chiamata, sempre da parte di un parente del ragazzo, ma diedi la stessa risposta. Poi, dopo diversi minuti, seppi che era stato portato al Policlinico di Bari…»

Qui la voce del dott. Lorusso si affievolisce. Ma Antonio vivrà sempre con noi, Antonio dal viso solare, dal cuore grande come quello dei pugliesi e degli italiani che hanno voluto contribuire, donando una parte di sé, ad alleviare le sofferenze dei feriti dell’incidente ferroviario.

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