L’ “Antigone” secondo il Liceo Tedone: ribellione e modernità

Ieri, martedì 6 giugno, è andata in scena la seconda ed ultima replica di “Antigone”, opera rappresentata dagli alunni del Liceo Scientifico O. Tedone al termine del consueto corso teatrale sotto la guida del maestro Giulio De Leo.
Dopo lo spostamento di location occorso lo scorso 25 maggio in occasione della prima in scena dell’opera a causa di problemi meteorologici, lo spettacolo andato in scena ieri è stato caldamente accolto dal pubblico di “casa” dell’Auditorium del Liceo Scientifico O. Tedone.
Smaltite premiazioni e presentazioni di rito, i presenti hanno potuto assistere alla rielaborazione in chiave moderna di una delle opere più importanti della cultura classica greca.

L’intera pièce è, dunque, stata improntata sul superamento del modello sofocleo in chiave moderna, a partire dalla scelta del testo:abbandonato il modello classico, la scelta è ricaduta sul testo Jean Anouilh, scritto nel ’41 e messo in scena per la prima volta nel ’44 al Théâtre de l’Atelier, con regia, costumi e scenografia di André Barsacq.
Il testo di Anouilh, scritto negli anni della seconda guerra mondiale, incentra la propria forza rappresentativa sul sentimento di ribellione.
Abbandonati i sentimenti di pietas ed umanità che permeano dal testo originale di Sofocle, gli attori e la regia si sono concentrati sul trasferimento visivo ed emozionale del grido di ribellione e anticonformismo che caratterizza la protagonista della riedizione francese dell’opera.
Un sentimento così conosciuto, comune e vicino ai giovanissimi attori in scena, che hanno trasferito la propria passione sul palco, lasciando fluire vividi i propri sentimenti in un comune coro di libertà e non omologazione che ha scosso gli animi degli spettatori, a più riprese scioltisi in applausi scroscianti.
Il monologo iniziale, evidentemente ricalcato su quello pronunciato da Tyler Durden (Brad Pitt) nella più famosa scena di Fight Club –film-cult di David Fincher tratto dal romanzo di Chuck Palahniuk– oltre ad introdurre la disputa tra Eteocle e Polinice, fratelli della protagonista, si poneva proprio l’obiettivo di mettere in chiaro alcuni elementi tipici dell’opera che sarebbe seguita: la rabbia dei protagonisti e la voglia di ribellarsi e non omologarsi in una società in cui gli dei sono caduti.
La regia del Maestro De Leo, leggermente modificata tra la prima e la seconda messa in scena ma comunque fortemente improntata sulla volontà di dare dinamismo alla rappresentazione ,si è servita di un sapiente uso delle luci e delle musiche.
Sfruttando le luci soffuse, i chiaro-scuri ed una colonna sonora evocativa -culminata in un’emozionante scena sulle note di “Another Brick in the Wall”- l’opera non ha mai vissuto un momento morto.
La decostruzione dei personaggi, interpretati volta per volta da più attori in scena, e la grande importanza attribuita alla componente fisica dei protagonisti, caratterizzati talvolta da movimenti rabbiosi e incessanti ma anche compassati e fluidi, sono pienamente riuscite nell’intento di risucchiare gli spettatori in un vortice di emozioni.

Al termine dello spettacolo sono giunti anche i complimenti di Claudia Lerro, attrice e maestra teatrale coratina nonché membro della giuria che avrebbe valutato le interpretazioni attoriali, che ha sottolineato il grande tasso di passionalità e cuore delle prove.
Puntualissimi i complimenti anche degli altri membri della giuria: la preside, la prof.ssa Domenica Loiudice e della prof.ssa Rosanna Pellegrini, tutor del progetto.
La tradizione teatrale del Liceo Tedone continua!