Politica

ITS: con l’ok definitivo dalla Camera dei deputati ora la riforma è legge

È finalmente legge la riforma che cambia il volto degli Istituti Tecnici Superiori, percorsi post diploma, alternativi all’università, pensati per formare professionalità particolarmente ambite dal tessuto produttivo del nostro Paese.
Tra le maggiori sostenitrici di una misura che portasse ad una ridefinizione e potenziamento del sistema ITS la parlamentare Francesca Galizia, che a riguardo dichiara:

“Il sistema di istruzione e formazione tecnica superiore aveva bisogno di una riorganizzazione e sono contenta che oggi si sia concluso un iter iniziato oltre un anno fa a Montecitorio.
La riforma tra le novità prevede oltre alla ridefinizione del nome e della governance degli ITS, anche un potenziamento della rete con le imprese e dei raccordi con il sistema universitario e l’AFAM. Inoltre, sono previste borse di studio ed un allargamento del numero delle aree – al momento 6: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il made in Italy, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e tecnologie della informazione e della comunicazione -, puntando ad ambiti come transizione ecologica e transizione digitale”.

Articolato in 16 articoli il testo della riforma modifica e innova, dunque, il sistema ITS, verso il quale il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destina 1,5 miliardi di euro.

“Nel nostro Paese da circa un decennio operano Istituti tecnici superiori di eccellenza, espressione di una nuova strategia che unendo istruzione, formazione e lavoro riesce a rispondere alla crescente domanda da parte delle imprese di figure altamente specializzate con competenze tecniche e tecnologiche utili a promuovere, in chiave innovativa, la mobilità sostenibile, la digitalizzazione, la bioeconomia e l’agricoltura di precisione.
La Puglia poi, in tema Its, ha dimostrato di possedere un’offerta formativa molto ampia ed efficiente: sette, infatti, risulterebbero ad oggi gli ITS nella nostra Regione, operativi nel fornire una formazione altamente specializzata e professionalizzante di elevato valore, utile a colmare il gap tra mondo dell’istruzione/formazione e mondo produttivo. Numerose le partnership che gli Istituti presenti in Puglia hanno stretto con le imprese del territorio, testimoni privilegiati, questi ultimi, delle competenze che il mercato del lavoro richiede”, ha aggiunto la deputata pentastellata.

“Le imprese con la riforma avranno un ruolo ancora più centrale. La docenza, infatti, degli Istituti dovrà arrivare “per almeno il 60% del monte orario complessivo” da formatori appartenenti al mondo imprenditoriale. Vieppiu’, gli stage aziendali e i tirocini formativi saranno “obbligatori almeno per il 35%” della durata del monte orario complessivo dei percorsi formativi. Insomma, la nuova riforma permetterà di mettere in piedi un meccanismo di formazione più strettamente connesso con i territori. Una riforma, pertanto, concreta e determinante per il futuro delle nostre nuove generazioni”, così conclude la Galizia.

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