Cultura

#INVADIJATTA: ANCHE I SOCIAL DIVENTANO TESTIMONI DELLA CULTURA

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Dal 22 aprile all’8 maggio, in Italia, si svolge la IV edizione delle “Invasioni Digitali”, manifestazione che ha lo scopo di far conoscere i luoghi della cultura meno noti. Il 5 maggio anche a Ruvo di Puglia si è svolta una tappa della manifestazione, dove il pubblico ha potuto visitare il Museo Jatta e assistere alla realizzazione di manufatti ceramici.
I visitatori, seguiti da una guida turistica, hanno apprezzato la raffinatezza dei reperti, di origine appula, raccolti in quattro sale e ordinati in vetrine dallo stile neoclassico. Le ceramiche, ha spiegato la guida, sono ordinate in ogni stanza in base ad un criterio estetico: nella prima sala sono conservati orci, anfore, suppellettili e piccole statuette, che presentano decorazioni arcaiche. Vasi, idrie (che servivano a trasportare e a versare acqua) e oggetti in bronzo, tra cui pezzi di armature, fibbie e cinturoni, sono invece raccolti nella secoda stanza, mentre il busto di Giovanni Jatta junior (1832-1895) , figlio del fondatore del museo, osser
va “rhyta” (bicchieri dalla forma umana o animale), piatti e preziosi vasi a figure rosse, nella terza stanza. La quarta stanza è, invece, quella che conserva, tra gli altri crateri e ornamenti di metallo, il pezzo più importante della collezione, il vaso a figure rosse che rappresenta la morte del gigante di bronzo Talos. Anche qui è presente un busto, quello di Giovanni Jatta senior, che adibì a museo quattro sale del suo palazzo per raccogliere i reperti che aveva ritrovato.
L’ “invasione digitale” del museo è proseguita con la dimostrazione di un’artigiana, che 13141074_966812170082198_1802279835_nha plasmato dall’argilla vasi e maschere teatrali greche.
A tutti gli ospiti è stato chiesto di scattare fotografie che ritraevano i manufatti ceramici, per condividerli sui social (Facebook, Twitter, Instagram) e farli conoscere attraverso gli hashtag #invasionidigitali e #invadiJatta.
Grazie, quindi, alle nuove tecnologie, si potranno valorizzare i beni culturali locali e rendere noto anche ai giovani, sempre connessi con la rete, il patrimonio che caratterizza tutta l’Italia, e che spesso viene sottovalutato.
Scritto da: Marianna Mazzone, Ester Sparapano, Angela Fiore, Mariangela Pizzuto, Flavia Martinelli, Letizia Raffaele, Gabriele Zizzo, stagisti del liceo classico “A. Oriani” di Corato.
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