Intimidazione al Carabiniere ruvese: solidarietà e impegno da parte della Diocesi
iena solidarietà al Sottufficiale, alla sua famiglia e agli abitanti coinvolti è espressa dal vescovo Mons. Domenico Cornacchia, da tutta la comunità diocesana e in particolare dalla comunità parrocchiale dell’Immacolata che proprio di fronte al luogo dell’evento vede allocata la sede dell’oratorio parrocchiale, dove si aggregano centinaia di bambini e ragazzi durante le attività che lì vengono promosse.
La tragedia sfiorata, avvenuta verso le 2,35 di notte, lascia ancora più sbigottiti e preoccupati sapendo che, lungi dall’essere un episodio isolato, si tratta dell’ennesimo, speriamo l’ultimo, di una serie di atti violenti che hanno colpito Carabinieri in servizio nella stessa sede di Andria. Non ci rasserena il fatto che le responsabilità dell’evento possano provenire da altre città.
I danni alla vettura, alle vetrine della zona e ad altre vetture parcheggiate, nonché il rumore che ha infranto la notte, fortunatamente senza feriti, non mettono in secondo piano lo stato d’animo di quanti hanno subito l’oltraggio e devono continuare a vivere senza la serenità che spetta a ciascuno. Encomiabili, a questo riguardo, la posizione del Carabiniere, “per nulla intimidito e molto determinato a proseguire nel suo impegno” e quella del vicinato che, nonostante i danni subiti, gli hanno manifestato solidarietà.
A tutti loro l’incoraggiamento e la preghiera da parte della comunità ecclesiale.
Così anche le parole del sindaco Pasquale Chieco che ha fatto appello all’unità della comunità cittadina e alla solidarietà. Incoraggiamento viene espresso alle Forze dell’Ordine chiamate ad assicurare alla giustizia i responsabili.
“Non possiamo essere indifferenti dinanzi al dilagare del male e dell’odio. Dobbiamo prevenire – afferma il Vescovo – non solo curare. Come Chiesa possiamo e dobbiamo fare molto di più!”
A tutti l’appello ad elevare il livello di attenzione e di controllo del territorio come anche ad intensificare l’azione educativa nei diversi corpi sociali – famiglia, scuola, parrocchia, associazioni…- per i preoccupanti segnali di devianza che si riscontrano, con particolare riferimento all’uso e allo spaccio di sostanze stupefacenti che coinvolge un crescente numero di ragazzi e giovani in luoghi appartati, adiacenti anche edifici insospettabili come alcune scuole o chiese periferiche.
Luigi Sparapano
Ufficio Comunicazioni sociali – Luce e Vita