INCIAMPANDO IN GIANNI RODARI: LA GRAMMATICA DELLA CREATIVITA’ E DELLA FANTASIA
”Pietre d’inciampo” sarà un percorso in cui la Fondazione ”Angelo Cesareo” di Ruvo di Puglia proverà e contribuirà a promuovere, con i vari segmenti e soggettività della società civile, una diversa, inespressa sensibilità pedagogica, la quale, in figure ”altre”, divergenti, scomode per certi versi, d’inciampo appunto, potrebbe trovare la sua sorgente, per nuovi emergenti tempi e altri principi.
E proverà a farlo attraverso laboratori e momenti esperienziali, attraverso vari e connessi codici artistici ed espressivi, attraverso un’interazione col paesaggio e la natura di Serra Petrullo e della Murgia, attraverso destinatari che, con l’autore, si faranno soggetti e interpreti , protagonisti di umanità dialogante e in cammino.
Ogni sei mesi, un diverso, ”scandaloso” autore si porrà come centro di tali percorsi. Da Gianni Rodari ad Alessandro Leogrande, da Danilo Dolci a don Milani, da Gaetano Salvemini a don Tonino Bello, da Pier Paolo Pasolini a Franco Basaglia, e altri ancora, ogni personalità si proporrà come possibile centro di irradiazione per riflessioni e altre sensibilità pedagogiche, per differenti metodologie e approcci culturali che, attraversandoli, vadano oltre una semplice lettura dei tempi, per interpretarne, invece, i segni.
”Scandalo” si traduce con (pietra di) inciampo, ostacolo, e questo perché ogni scandalo ci potrebbe fare, in qualche modo, inciampare, rovinare, ci potrebbe però anche rimandare a noi stessi, ci potrebbe far risvegliare dal torpore del presente, dal sonno del conformismo. Ci potrebbe aiutare a muoverci su nuovi personali, originali, celati sentieri.
Cadendo e imparando a rialzarsi in nuove e diverse, sempre provvisorie, (s)bilanciate posture, potrebbe essere questo un altro cammino pedagogico, potendosi annunciare,ogni caduta e ostacolo, se da noi appropriati, come rigenerante possibilità, altro possibile esodo che ci porta alla scoperta di terre inattese, più proprie. Si dovrà essere coraggiosi bambini, allora, per non muoversi giù a carponi per la vita e provare a camminare in alto, oltre, guardando le stelle…
Inizieremo, con la significativa collaborazione del Centro Socio- Educativo ”Nel Regno di Oz” di Ruvo di Puglia, da Gianni Rodari (Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980) , maestro, pedagogista, poeta, giornalista, partigiano, grande scrittore che, soprattutto, ha contribuito profondamente a rinnovare la letteratura per ragazzi (a lui, nel 1970, gli è stato riconosciuto il prestigioso premio internazionale Hans Christian Andersen). E inizieremo da Rodari, nostra prima ”pietra d’inciampo”, non solo per il centenario della sua nascita (questo sarebbe fin troppo ovvio), ma soprattutto perché, mai come nella nostra società ”post moderna”, il mondo dell’infanzia e della prima adolescenza, è diventata ultima frontiera, preda prelibata di nuovi Orchi, di nuove forme di appropriazione e colonizzazione da parte di un invisibile nuovo Potere. Potere che, mentre omologa, assoggetta, in forme ludiche e pervasivamente scanzonate, ai propri codici e leggi, i segni espressivi e comunicativi, i sogni e i desideri, dunque l’anima, di quel mondo, procede viepiù a svuotare l’umanità alla sua ”radice”per sostituirla con funzionali e uniformi, perciò astratti(da ognuno di noi), alienanti bisogni di Mercato, Produzione, Consumo…
Ed ecco allora che Gianni Rodari, con le sue filastrocche in cielo e in terra, fiabe e fantafiabe, favole al telefono, novelle e racconti, con il suo universo di personaggi surreali, Cipollini, Gelsomini e Spaventapasseri, procede in senso contrario e divergente. Non fuggendo il mondo delle ”cose” e degli uomini, ché anzi nelle pagine di Rodari ”irrompompono le esperienze, i sogni, le speranze di un’Italia quotidiana, degli studenti, degli operai, dei piccoli impiegati, nonché quella dei poveri e dei diseredati”, ma, ponendosi dalla parte dei bambini (con i bambini) e delle loro esigenze, e trasfigurandoli in sogni e storie, in fantasticherie e stramberie, esprimendoli in libertari-liberi giochi linguistici e di parole, dove tutto si sovverte, esplode in variopinti coriandoli e nuovi colori…Dove ognuno, Giovannino Perdigiorno, piccolo vagabondo, è chiamato a sognare ed essere libero, a danzare nel mondo…dove ”gioco, etica sociale, utopia si mescolano” e si fanno storie, doni di narrazione, eversiva e poetica, perché ognuno sarà andato a scuola di una grammatica della creatività e della fantasia…
Allora, in questo nostro percorso sul maestro di Omegna, il primo appuntamento, che ci apre a un ciclo semestrale a lui dedicato, sarà, nel pomeriggio di sabato 24 ottobre, presso la sede della Fondazione ”Angelo Cesareo”, Serra Petrullo ”Angelus Novus”,contrada di Ruvo. Nella Serra, insieme, intitoleremo al maestro Rodari un trulletto, che sarà come uno scrigno di sorprese e di storie, e con lui giocheremo, ”filastroccheremo” … Collaboreranno e saranno presenti, a tale primo appuntamento, tra gli altri, Andrea Mori, animatore e direttore culturale e sociale del ”Progetto Città” di Bari, l’educatore Gegè Scardaccione, Gianni Todisco e Francesca Stragapede, maestri, Loredana Cacucciolo, pittrice, Raffaella Scarongella ed Emi Celami, responsabili educatrici di ”Nel Regno di Oz”.
Informazioni e aggiornamenti, anche su tutti i prossimi incontri, percorsi e laboratori, si troveranno su fondazioneangelocesareo.it Comunicazioni e richieste si potranno trasmettere scrivendo a fondazioneangelocesareo@ gmail.com