Inaugurazione di “Luci e suoni d’artista” nel segno di don Tonino Bello e Guglielmo Minervini
Piazza Matteotti, per più di un mese, sarà il mare sul quale naviga una fragile e luminosa barca – origami, che racchiude nello scafo le voci cadenzate dei pescatori.
Prima che tutto avesse inizio ieri sera, 2 dicembre, primo giorno di “Luci e suoni d’artista”, la piazza era avvolta in una soffusa luce azzurra proveniente dai lampioni. Curiosità, eccitazione e gioia soprattutto in chi ha collaborato all’allestimento delle insolite installazioni luminose; qualche perplessità in chi si aspettava un’evocazione più tradizionale, più consona allo spirito natalizio.
Ma le installazioni disegnate e donate da Vittorio Palumbo, direttore artistico, e create da artigiani provetti di tutte le età, sotto la supervisione di Laboratori Tané e La Capagrossa Coworking, non tradiscono lo spirito del Natale perché esprimono un messaggio di solidarietà, libertà, condivisione, accoglienza, quei valori che hanno contraddistinto l’operato di Don Tonino Bello, che sconvolse all’epoca per i suoi “Auguri natalizi scomodi” e il compianto quanto amato Guglielmo Minervini, sostenitore di una politica generativa, una politica che coinvolge tutti i cittadini, anche i più fragili, impegnati a costruire una città a loro misura. Due figure evocate dal sindaco Pasquale Chieco che ha sottolineato lo stretto legame di questo progetto con Ruvo Solidale, rete attiva tra amministratori, associazioni e cittadini impegnata nell’eliminazione di tutte le diseguaglianze sociali che affliggono Ruvo di Puglia attraverso aiuti concreti e la creazione di percorsi lavorativi.
Queste azioni mirano a “ri – accogliere” tanto le persone che si sentono abbandonate dalle istituzioni, tanto coloro che abitano nella nostra città ma hanno lasciato affetti in altri Paesi, hanno viaggiato alla ricerca di opportunità migliori. Ed è il viaggio, come ha ricordato l’Assessora alla Cultura Monica Filograno, il filo rosso che lega la barca e le barchette origami della Piazza, gli uccelli migratori luminosi che si librano nell’aria lungo le principali vie del centro storico, gli strumenti musicali, ricoperti da sagome di giornali, che emanano una luce calda come le note che evocano diverse culture.
Sui palazzi del centro storico, frasi e parole luminose legate al viaggio“This must be the place”, “You know”, “Heart”, “Audacity” sul Municipio a ricordare che l’audacia, la buona audacia, deve animare le azioni degli amministratori e dei cittadini che non devono rannicchiarsi in sé stessi. L’audacia che è anche sana follia evocata dai rulli delle percussioni dei venti allievi della Scuola Bembé e dalla performance dei quattordici giovani danzattori del gruppo “Il Palcoscenico” che hanno accompagnato tutti alla scoperta del percorso luminoso.
C’è chi vede negli uccelli migratori le colombe pasquali: bellissima interpretazione perché la colomba è il simbolo della Pace.