Inaugurata a Canton la mostra “l doni degli Dei. L’Apulia felix tra greci, indigeni e romani”
La mostra è una grande rassegna con oltre 100 reperti archeologici provenienti dai ho musei di Puglia: ceramiche figurate, sculture, pitture, terrecotte e oreficerie, aventi per soggetto vicende mitologiche ispirate a Poseidone, Demetra, Atena, Apollo, Dioniso e Eracle. Oggetti risalenti ai periodi compresi fra il VII e il VI secolo a.C. sino all’affermazione della potenza mediterranea di Roma. A questo è associata una sezione multimediale con video, immagini, disegni e fotografie d’autore, frutto di un lavoro che ha visto il coinvolgimento di artisti pugliesi coordinato dal video designer Roberto Santoro che ha realizzato una “stanza virtuale” in cui reperti e danzatori si sono fusi fornendo ai visitatori cinesi un’esperienza immersiva unica.
“La mostra – spiega la consigliera Di Bari – sarà visitabile fino all’8 marzo. Nei tre mesi a Nanchino abbiamo avuto risultati straordinari e siamo certi che registreremo anche qui lo stesso entusiasmo. Decidere di prestare i reperti archeologici pugliesi si sta rivelando una grande opportunità di crescita e di scambio culturale. I numeri avuti nella precedente mostra hanno permesso di avviare percorsi di collaborazione con le Università cinesi. Gli studenti cinesi vogliono venire da noi e frequentare le nostre università, i nostri conservatori, le nostre accademie di belle arti e allo stesso tempo vogliono ospitare i nostri studenti e i nostri insegnanti. Il legame con la Cina può essere rafforzato grazie alla nostra cultura e ai nostri preziosi tesori. La Mostra di Canton è un’opportunità di promozione del territorio e della cultura pugliese”
“È uno straordinario viaggio culturale che coinvolge il cuore e la mente, l’intelligenza è il sentimento di quanti visiteranno questa esposizione, così da dimostrare, ancora una volta, quanto il ponte tra Oriente e Occidente sia intrinseco nella comprensione e nell’apprezzamento reciproco delle nostre ricchezze culturali – commenta Paolo Ponzio, presidente del Teatro Pubblico Pugliese-. Un plauso al presidente Michele Emiliano e a tutto il team della regione Puglia, del sistema universitario pugliese, delle sovrintendenze pugliesi e della direzione nazionale dei musei che ha reso possibile questa mostra internazionale di grande valore. Il nostro impegno intende contribuire a un dialogo fruttuoso tra Paesi, unendo le storie e le tradizioni della Puglia a quelle della enorme storia cinese in una celebrazione condivisa di cultura e conoscenza. Un ringraziamento particolare va agli artisti pugliesi (il coreografo Vito Cassano, i danzatori Grazia Micoli e Francesco Lacatena, con le musiche originali di Roberta Russo-Kyoto) e al talentuoso video designer Roberto Santoro, che hanno concepito un ambiente virtuale singolare, amalgamando reperti e coreografie, in modo da regalare ai visitatori cinesi un’esperienza immersiva straordinaria e senza eguali”.
“L’ampio e articolato comitato scientifico, che ha pensato i contenuti e scelto i materiali da esporre in questa mostra, che ho avuto il piacere e l’onore di coordinare rappresenta perfettamente la sintesi delle esigenze della tutela, della valorizzazione, della ricerca, della formazione e della promozione del patrimonio culturale pugliese- ha dichiarato il prof. Giuliano Volpe ordinario di archeologia all’Università di Bari-.
In questo progetto sono stati coinvolti docenti universitari, dirigenti e funzionari del ministero della Cultura, funzionari e ricercatori della Regione Puglia, che hanno collegialmente immaginato il racconto della Puglia antica e contemporanea attraverso alcuni caratteri peculiari dell’agricoltura, delle risorse del mare, dell’economia, delle religioni, cioè delle complesse civiltà e culture stratificate nei paesaggi pugliesi, nel cuore del Mediterraneo. Anche sotto questo profilo la mostra è felix cioè portatrice di frutti come dimostrano i tanti accordi in via di definizione con università e istituzioni cinesi. Sono certo che il successo riscosso a Nanchino sarà replicato anche a Guangzhou dove l’esposizione è, se possibile, ancor più bella ed efficace: mi complimento con i colleghi del Museo di Guangzhou per le notevoli soluzioni espositive progettate e realizzate”.