In Pinacoteca splendono il sole e la luna di Livio Minafra
Con “Livio Minafra Piano & Loop Machine” la ludicità del compositore ruvese è stata al centro della seconda serata del “Wanda Landowksa Summer Edition”, la rassegna pianistica organizzata dall’Associazione Terra Gialla e diretta dalla Maestra Margherita Porfido, inserita nella programmazione di “Innesti-Estate 2018” a cura degli Assessorati alla Cultura e alle Politiche Sociali del Comune di Ruvo di Puglia.
Il concerto gode del patrocinio del Mibact, della SIAE e del bando Sillumina e attinge sia al repertorio del cd “Sole-Luna” (Incipit 2016) che alle recenti produzioni di Minafra.
Tra pennellate di colori freddi e caldi; tra lucenti cd disseminati e giocattoli, tra cui l’immancabile bambolotto rosso, Livio Minafra ha accompagnato, con sonorità calde e sofisticate, l’uditorio del chiostro dell’ex Convento dei Domenicani nel suo mondo dove il gioco è un ritorno all’innocenza, alla spontaneità ed è anche sperimentazione, invenzione, creazione.
Cerbiatto, il brano d’esordio allo spettacolo, portato anche nella recente tournée russa, evoca raggi di sole filtrati dalla chioma di alberi e un profilo minuto di cucciolo. Omaggio a Ruvo di Puglia, città della musica, con un brano sull’anarchia delle campane delle chiese, non sempre sincronizzate quando devono scandire il mezzogiorno; con Muezzin, chiaro riferimento al “Fondo Moresco”, testimonianza dell’insediamento di arabi in città e in terra di Puglia e, quindi, simbolo dell’accoglienza.
Minafra gioca con la voce, con strumenti classici e inconsueti e con la loop machine, appendice fisica della sua mente – «Vorrei avere dieci mani per fare quello che ho in mente, ma la loop mi aiuta a realizzarlo»-. Sarajevo, composizione contro la guerra, Bom Dia e Pioggerellina di Bogotà, concesso con un bis, in cui chiama il pubblico a creare cristallini effetti uditivi con un semplice mazzo di chiavi, fanno parte di “Sole-Luna”, cd dell’animo umano, va olte rivestito di luce e gaiezza, altre di “blues” e di malinconia. Un secondo bis è concesso con il tempo zoppo di Bulgaria, dove il pianoforte diventa contenitore di giochi e quindi di sogni e speranze.
Il concerto è uno scrigno di tradizione e innovazione, messaggi di solidarietà e fratellanza tra i popoli amplificati dalla geografia musicale di Minafra jr, vestito di bianco ieri sera ma idealmente avvolto in una maglietta rossa, simbolo della pietas umana, come ricordato dall’assessora alla Cultura Monica Filograno.
Questa sera, terzo e ultimo appuntamento, alle 20.00, in Pinacoteca con il duo pianistico Stefania e Giampaolo Argentieri con musiche di Dvořák, Liszt e Saint-Saëns.