Palazzo Avitaja

IN PIAZZA MATTEOTTI ILLUMINATO IL “1522”

In Piazza Matteotti il numero 1522 è stato illuminato di rosso nella serata di ieri. E’ il numero gratuito a disposizione di coloro le quali subiscono violenza.
“Ancora oggi ci sono uomini (una minoranza, certo, ma non per questo meno preoccupante) che non riconoscono alle donne il diritto di essere autonome, di decidere della propria vita, di scegliere per il proprio corpo. Non passa giorno che i giornali non raccontino di donne, madri, lavoratrici il cui sacrosanto desiderio di indipendenza viene drammaticamente spezzato dalla violenza di chi non riesce ad accettare la libertà altrui, non riesce a concepire un rifiuto, un cambiamento, un addio.
I segni di questo guasto nella cultura e nella morale di una parte di questo paese sono visibili a occhio nudo, sotto forma di insulti volgari e sessisti sui social, di allusioni per strada, di pressioni psicologiche, di restrizioni, di proibizioni, di costrizioni.
Non sono segnali piccoli, non siamo autorizzati a sottovalutarli, anzi dobbiamo utilizzarli come spie di un problema (o forse dovrei dire di un’emergenza) che ci chiama a intervenire”, scrive il sindaco Chieco.
“È una questione – prosegue il primo cittadino – culturale. È quello l’ambito in cui dobbiamo agire, ognuno per la sua parte, ognuno per il suo ruolo: le famiglie, la scuola, il terzo settore, il mondo del lavoro, e certamente anche la politica, a cominciare dal livello cittadino nel quale siamo tutte e tutti impegnati, dentro e fuori le istituzioni. Tutto quello che succede nella nostra comunità ci riguarda, gli strumenti ci sono e per fortuna qui a Ruvo anche le professionalità per intervenire a cominciare dal Centro antiviolenza in cui operano Osservatorio Giulia E Rossella Centro Antiviolenza Onlus, Centro Antiviolenza RiscoprirSi e Centro Antiviolenza Pandora Per contrastare la violenza sulle donne serve il contributo di tutte e tutti”.
“Ognuno può mettere il suo mattone per costruire una comunità migliore, più civile, più solidale. Per tutte. Per tutti”, conclude Chieco.

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