IN BELGIO DOMINA L'HALLE GOOIK DI MISTER BELLARTE: "UN SALUTO A RUVO, CITTA' DOVE NESSUNO E' STRANIERO"
La valigia pronta per una nuova avventura. Una famiglia unita al suo fianco. Il sorriso e l’impegno delle grandi occasioni. Mister Massimiliano Bellarte saluta tutti dall’alto del suo primato in classifica. Una nuova realtà, il Belgio, il solito amore, il futsal.
Fin qui non c’è stata storia nel campionato di massima divisione belga con l’Halle Gooik del tecnico ruvese che domina: 10 partite, 10 vittorie, miglior attacco della divisione, miglior difesa. Tre punti di vantaggio sulla seconda a una giornata dalla conclusione del girone d’andata.
Le mani sulla vittoria del titolo le ha messe prepotentemente mister Bellarte che sa bene quanto sia complicato non avere sbalzi di tensione.
Un predestinato e dall’alto delle sue trentanove candeline chissà che dopo l’esperienza europea non torni in Italia per guidare la nostra Nazionale o per rincorrere lo scudetto sfumato qualche stagione fa sulla panchina dell’Acqua&Sapone.
Il Futsal nelle vene, la famiglia nel cuore, tanto da potersi godere al massimo l’esperienza belga, grazie alla serenità affettiva raggiunta: “Faccio – ci racconta Massimiliano Bellarte – un lavoro che amo e che mi dona tempo libero. Conseguentemente è più facile l’adattamento in qualsiasi posto. Vivo la vita, la cultura, la gente e soprattutto cerco di conoscere il più possibile. Sono al centro di questa parte di Europa, molto vicino a Francia, Germania, Olanda e Inghilterra. Se a questo si aggiunge che il Belgio nasconde tante cose bellissime, l’adattamento qui è ad un ottimo livello”.
Ma quante differenze ci sono con l’Italia?
“Le differenze con l’Italia, culturalmente parlando sono tante, ma non sono tutte a favore della mia amata patria! Il cibo e il tempo, e anche i prezzi tanto a favore dell’Italia“.
Mettiamo a confronto il futsal italiano e quello belga.
“Per quel che riguarda il Futsal sono tante le differenze, soprattutto a livello strutturale. Qui c’è tanto talento, ma la struttura organizzativa che dovrebbe reggerlo e quella tattica che dovrebbe inquadrarlo, sono deficitarie. Tanto ci sarebbe da fare per far si che il Futsal qui, assumesse la postura che i numeri segretamente gli donano, visto che innumerevoli sono i praticanti. La volontà c’è, forse manca la “libertà” di guardare a chi sta meglio e ispirarsi, copiare, importare“.
Volgi gli occhi al passato ogni tanto?
“Il passato lo guardo sempre in chiave critica non nostalgica. Cerco di capire quali errori io abbia fatto in passato per cercare di migliorare, negli atti e nei pensieri, nelle attitudini e nella gestione. Guardo al campionato italiano dalla balconata, cerco di capirne meglio le dinamiche da un altro punto di vista, in modo da poterle gestire meglio in futuro. Forse. O forse no“.
E adesso questo bellissimo campionato in terra belga.
“La squadra qui è stata costruita per vincere. In verità aveva già vinto prima. Questo anno si è scelto di tentare con me, di farlo diversamente. Il diversamente giocato lo sto impiantando pian piano; il diversamente vinto necessita di essere raggiunto per far si che il Club continui a partecipare alla Uefa Futsal”.
Un saluto ai ruvesi.
“Un saluto a tutti i Ruvesi, alla mia amata Ruvo, una città dove nessuno è straniero (neanche Rocco Tedone)“.