Imparare a essere cittadini attivi e consapevoli, a colloquio con Gero Grassi e il sindaco Chieco
«I care – Educare cittadini attivi e consapevoli» è il percorso didattico che ha coinvolto gli alunni delle classi 3B e 3C del Plesso “D. Cotugno”, propedeutico al viaggio di istruzione a Montecitorio, a Roma, e confluito, oggi, nella conferenza-dibattito “I giovani incontrano le Istituzioni”, a cui hanno partecipato il sindaco Pasquale Chieco, la dirigente scolastica Lucia Sallustio e l’onorevole Gero Grassi, vicepresidente del gruppo PD alla Camera e componente della commissione “Affari Sociali”.
La conferenza è stata una lezione animata di diritto costituzionale ed educazione civica, in cui Grassi, alla domanda di una ragazzina, ha spiegato che se con lo Statuto Albertino il re “concedeva” i diritti fondamentali, la nostra Costituzione li “riconosce” perché sono innati; ha descritto l’Aula di Montecitorio, «mastodontica», con i pannelli che ricordano le date dei plebisciti con cui i Regni pre-unitari confluirono nel Regno d’Italia: ogni arredo è simbolo della storia italiana, come il pannello che ricorda la visita di Papa Giovanni Paolo II in Parlamento.
Su tutti aleggiava la figura di Aldo Moro, il grande statista amico degli ultimi, che Grassi ha ricordato diverse volte. Moro prolungò la durata della scuola dell’obbligo fino alla scuola media inferiore, vigendo prima la Legge Coppino che fissava il limite massimo sino a nove anni e, dopo, o in campagna o nei cantieri a lavorare col proprio padre, per cinque centesimi. «Il diritto allo studio è fondamentale, ragazzi. Non immaginate che grandi opportunità avete voi oggi, grazie a questo diritto di cui altri avrebbero voluto godere».
Essere cittadini attivi significa anche rispettare l’ambiente circostante, i propri compagni, adempiere ai propri doveri, perché, in fondo, siamo noi stessi che scegliamo chi ci rappresenterà in Parlamento, che è da considerarsi specchio della società italiana: ci sono onesti e disonesti, uomini colti e altri meno. «Mai generalizzare» ammonisce Grassi, ma questo, probabilmente, lo dice agli adulti.
Civismo attivo, quindi, richiesto anche dal sindaco Chieco che ha esortato i ragazzi a essere parte della politica generativa “secondo Guglielmo Minervini”, dove tutti “agiscono”, anche nel proprio piccolo, per migliorare la collettività. Troppo facile lamentarsi, secondo il sindaco. In fondo, basta iniziare dai gesti più semplici, come non imbrattare e non rovinare gli spazi urbani. Il sindaco ha avuto anche modo di parlare della prossima trasformazione dell’ex Biblioteca di Largo Le Croci in un Laboratorio Urbano e di attivare, entro il 31 marzo, un progetto a favore dei migranti, «perché dobbiamo accoglierli, comprendere i drammi che ci sono in ognuno di loro».
Alla fine, i ragazzi consegnano a entrambi l’agendina dei loro sogni, dei loro desideri. Un’agendina che bisogna rispettare insieme, ricordano Grassi e Chieco.