Il vescovo scrive agli studenti: “Il coraggio di essere originali”
Messaggio del vescovo agli studenti per l’inizio del nuovo anno scolastico
Carissimi ragazzi e ragazze, con grande gioia, all’inizio di un nuovo anno scolastico, mi accingo a scrivervi questa lettera nella quale voglio esprimervi la mia vicinanza e il mio incoraggiamento affinché possiate trascorre un tempo sereno e proficuo per favorire la ricerca del senso della vita.
Stiamo vivendo una stagione in cui sperimentiamo la fragilità dell’essere umano a causa della precarietà dell’esistenza e delle relazioni interpersonali. La situazione pandemica, i conflitti e i venti di guerra, la logica dell’indifferenza e dello scarto richiamano l’urgenza di chiarire la nostra identità. Tante volte conosciamo cosa vogliamo avere, molto spesso desideriamo anche ruoli e posizioni importanti nella società, ma non sempre sappiamo chi siamo, con quali valori e vissuti. Per intraprendere la conoscenza di se stessi, occorre riconsiderare la caratteristica fondamentale del nostro essere umani: la libertà. Questa parola esprime la consapevolezza di quello che impariamo nel cammino della nostra vita, la responsabilità delle relazioni e la creatività dell’agire e del progettare. Consapevolezza, responsabilità e creatività originano un’apertura all’altro e a Dio e facilitano un cammino di crescita interiore, valorizzando il buono che è in ognuno di noi.
In tal modo potremo riscoprire il valore trascendente dell’essere umano. Il termine trascendenza indica la capacità di andare oltre da sé, di costruire ponti con la realtà e con Dio, di non pensare che il mondo inizi e finisca con noi e con i nostri bisogni.
Libertà e trascendenza sono strettamente connesse tra loro. Una libertà che non si pone in discussione e non abbia punti di riferimento valoriali diventa un’utopia che genera confusione e smarrimento. Una trascendenza che non consideri la necessità di porsi domande e di facilitare dialoghi impedisce la scoperta della verità e della bellezza.
Pertanto vi invito a considerare la scuola come uno spazio e un tempo in cui ridefinire ciascuno di noi come Homo ludens. Tale espressione dice che il gioco è all’origine della nostra cultura umana. In esso si implicano vicendevolmente leggerezza e fantasia da una parte, serietà e regole dall’altra. Anche la Sacra Scrittura presenta il cosmo come manifestazione del “gioco di Dio”. Questo vi porterà a valorizzare l’entusiasmo e le passioni che vi caratterizzano e a imparare l’arte dell’ascolto che non si limita al semplice sentire, ma si manifesta in azioni virtuose che richiedono impegno e forza.
Abbiate il coraggio di essere voi stessi! Un giovane quindicenne, Carlo Acutis, beatificato ad Assisi il 10 ottobre 2020, diceva che “Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”. È la sfida del mondo contemporaneo! Infatti, tutti corriamo il rischio di omologarci alle tendenze del momento senza comprendere il perché agiamo e pensiamo in un determinato modo.
A scuola avete la possibilità di riflettere e dialogare su tali questioni durante l’insegnamento della religione cattolica. È un’occasione per tutti, anche per quanti non sono cattolici. Da non perdere! Tale disciplina rientra nella finalità principale della scuola: favorire la promozione della persona umana che non può realizzarsi senza considerare la dignità della libertà e il valore della trascendenza. L’insegnamento della religione cattolica vi aiuterà a essere persone con i piedi per terra, capaci di pensiero critico, amanti della vita e dal cuore grande.
Auguri di ogni bene ai dirigenti, ai docenti, ai genitori, al personale scolastico e a voi carissimi ragazzi e ragazze.
Dio vi benedica con la sua paterna presenza!
Con affetto