Attualità

IL SINDACO CHIECO: “PRIMA VITTIMA RUVESE DA COVID-19”

Ho sperato ogni mattina con tutte le mie forze che questo giorno non arrivasse mai, e invece, a poco più di nove mesi dall’inizio della pandemia, ho il duro compito di comunicarvi la prima vittima ruvese da covid-19.
Alla famiglia della nostra concittadina esprimo il dolore e la vicinanza miei e di tutta la comunità“, ha scritto il sindaco Pasquale Chieco su Facebook.
Come ormai ben sapete – aggiunge – la situazione è nuovamente tornata nella massima gravità: a Ruvo di Puglia in questo momento ci sono 34 contagi accertati e tra questi, come è noto, anche un piccolo gruppo di bambini“.
L’aumento dei contagi e l’imprudenza di molti ha spinto il Governo a emanare ieri un nuovo DPCM dai contenuti estremamente severi (tornerò su questo in un altro momento). La nostra vita sociale – continua –  subirà forti restrizioni e le attività economiche di molti di noi verranno nuovamente penalizzate. Questo accade anche a causa del comportamento egoista di tante persone. Quando dico che mascherina e distanza di sicurezza sono anche una forma di rispetto verso gli altri intendo esattamente questo: chi si comporta male danneggia anche la vita altrui. Danni non solo sanitari, ma anche economici, sociali, psicologici.
Con i pochi uomini che Carabinieri e Polizia Municipale hanno a disposizione continuiamo a controllare il territorio comunale e a fare multe e contravvenzioni (32 in tutto nella scorsa settimana), ma oggi non è di questo che voglio scrivere.
Oggi voglio parlare di futuro.
Per la nostra comunità questo è uno dei momenti più difficili della nostra storia recente: per la prima volta piangiamo tutti insieme una nostra concittadina colpita dal virus, per la prima volta tutti insieme condividiamo l’ansia e la preoccupazione perché questo nemico infame ha sfiorato persino un gruppo di piccoli Ruvesi, per la prima volta tutti noi possiamo toccare con mano l’angoscia e la disperazione di tanti i nostri parenti, amici e conoscenti che vedono le loro attività economiche in serie difficoltà“.
Conclude: “Voglio dirvi che da questo momento potremo uscire solo ed esclusivamente se sapremo essere solidali tra di noi, se sapremo smettere di pensare ognuno a se stesso e guardare all’altro con sospetto e con diffidenza, se sapremo condividere un pensiero collettivo, cercando di aiutare e sostenere le persone e le categorie in questo momento sono più esposte, facendo qualche sacrificio volontario, qualche piccola rinuncia alla nostra libertà personale.
Faccio appello alla tempra di noi Ruvesi, alla nostra proverbiale tenacia.
Questo tempo ci chiama a una nuova, difficile sfida punto affrontiamola con coraggio”.

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