Religione

Il saluto dell'amministratore diocesano Mons. Don Ignazio De Gioia

Pubblichiamo il saluto dell’amministratore diocesano Mons. Don Ignazio De Gioia:
«Carissimi, accettando la responsabilità di Amministratore Diocesano sento il dovere di elevare la mia preghiera al Servo di Dio don Tonino Bello, a don Luigi Martella e a don Mimmo Amato che ora vivono nel cielo, perchè intercedano presso Dio, affinchè la nostra amatissima Diocesi possa comminare in unità di preghiera e di fraterna solidarietà nel lavoro apostolico, in attesa del nuovo Vescovo.
Il mio compito di fratello maggiore è accompagnarci insieme in questo progetto. Chiedo a tutti i fedeli e ai sacerdoti di essere uniti nella preghiera e lavorare con maggior entusiasmo, perché la nostra chiesa locale possa essere testimone di fede e di carità.
Stiamo vivendo un momento storico singolare per la vita della Chiesa: il Sinodo sulla Famiglia, il Convegno Nazionale a Firenze sul Nuovo Umanesimo, il Giubileo della Misericordia e, a Molfetta, la Marcia nazionale della Pace il prossimo 31 dicembre.
Sono momenti importanti che nessuno può ignorare e nei quali dobbiamo sentirci parte attiva perchè il Signore possa operare in tutti uno slancio di fortezza cristiana che il mondo intero aspetta.
In questi mesi di attesa del nuovo pastore dobbiamo essere orgogliosi di lavorare nella vigna del Signore, senza aspettare il termine della giornata per ricevere il denaro pattuito. Non dimentichiamo che siamo nel mese missionario, incentriamo pertanto la nostra vita in Cristo e offriamo la nostra vita per il bene della Chiesa.
Un pensiero e un saluto rispettoso a tutte le Autorità civili e militari, che sono gli angeli custodi della nostra sicurezza nelle nostre città, e a tutte le organizzazioni laicali che contribuiscono al bene comune. Non posso dimenticare tanti nostri migranti di ogni cultura e religione che sono nostri fratelli in Dio e che hanno bisogno di integrazione. Infine, non per ultimo, un ricordo particolare a tanti nostri fratelli che soffrono nel corpo e nello spirito: esprimo amore, rispetto, comprensione e solidarietà.
Chiudo questo mio breve saluto fraterno chiedendo una preghiera per la Diocesi e per me.
Buon Cammino!»

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