“Il sacrificio dei servitori dello Stato negli Anni di Piombo”, interessante convegno all’Ipc “Tandoi”
Un’altra giornata memorabile per gli studenti dell’Ipc “Tandoi”, che hanno rivissuto una pagina di macrostoria del nostro Paese, attraverso il prezioso racconto di tre appassionanti microstorie.
Si è tenuto, infatti, ieri mattina l’incontro dal titolo “Il sacrificio dei servitori dello Stato negli Anni di Piombo“, organizzato in collaborazione con la Fondazione Occorsio, che, da qualche anno, affianca l’istituto in un cammino di studio e approfondimento di grande importanza.
Dopo i saluti del dirigente prof. Francesco Catalano, che ha rimarcato l’ormai consolidata scelta di arricchire l’offerta formativa per il tramite di eventi di notevole caratura culturale, la professoressa Silvia Di Bisceglie ha introdotto i lavori, illustrando con dovizia di particolari i temi chiave del progetto.
Il dott. Marco Dinapoli, già Procuratore della Repubblica di Brindisi, ma allora in prima linea presso il Tribunale di Genova, sede di una delle colonne delle Brigate Rosse, ha ripercorso le vicende salienti di quell’epoca oscura e dolorosa, tra attentati e bombe, feriti e morti, violenza “nera” e “rossa”, elencando i nomi dei suoi colleghi magistrati, che hanno pagato con la vita la loro instancabile ricerca di giustizia e verità.
Nicola De Felice, brigadiere dei Carabinieri presso la Procura della Repubblica di Bari, ma in servizio a Palermo al tempo delle stragi di Capaci e via D’Amelio, ha sottolineato come mai sia vano il sacrificio di chi giura fedeltà allo Stato.
Emozionante, infine, è stata la testimonianza di Grazia Tatulli, sorella di Michele, agente di Pubblica Sicurezza di origini bitontine, barbaramente ucciso dai componenti della colonna “Walter Alasia” delle Br, a Milano, 44 anni fa. Nelle sue parole toccanti, oltre al ritratto del fratello giovane e innamorato della divisa, tutta la rabbiosa energia di familiare d’una vittima del terrorismo che ha dovuto lottare per decenni, per vedere riconosciuti i suoi diritti.
Insomma, per i ragazzi della scuola coratina una stupenda lezione di storia e vita, dell’altissimo valore didattico.