IL RUVESE DINO SAULLE, PRESIDENTE FIPE RISTORATORI: “POSSIAMO VIVERE DI ENOGASTRONOMIA SE SIAMO IN GRADO DI DARE UN SERVIZIO DI QUALITA'”
Il ruvese Dino Saulle, presidente Fipe Ristoratori Bari-Bat, ha commentato in un’intervista rilasciata a “La Gazzetta del Mezzogiorno” di oggi, la notevole crescita delle attività nel settore della ristorazione contrapposta all’incredibile chiusura di tante attività.
Per l’esattezza, nel 2018 ci sono state 773 aperture e 653 cessazioni. Si tratta di un dato che evidenzia un saldo positivo contrapposto al notevole numero di cessazioni, sinonimo di “un’impresa spesso improvvisata”.
“Per qualcuno forse la ristorazione è un lavoro semplice – commenta Dino Saulle – ma è sbagliato. Non è un mestiere per tutti, servono competenza, professionalità e rispetto delle regole. Altrimenti c’è una decadenza di qualità“.
La crescita delle attività si affianca all’aumento delle presenze turistiche nella nostra provincia. “In generale – aggiunge – è il turismo enogastronomico che sta davvero avendo dei numeri interessanti. Mi conforta e mi fa piacere. Non dico che ci avviciniamo a Toscana e Piemonte, ma le percentuali sono ragguardevoli. Possiamo vivere di enogastronomia se siamo in grado di dare un servizio di qualità“.
Conclude Dino Saulle: “Assistiamo a una sorta di selezione naturale, perché nella ristorazione le norme sono diventate molto stringenti. E’ vero, il settore tira sempre, ma se, su dieci, tre esercizi lavorano e sette arrancano, significa che c’è qualcosa che non va. Il cliente è sempre più esigente. Anche se decidi di proporre un pasto a venti euro, devi essere impeccabile“.