Attualità

Il ruolo della cultura per contrastare lo spopolamento. Così, Matrangola e Arminio aprono le attività della Regione Puglia alla Fiera del Levante 2024

Dopo la cerimonia inaugurale di questa mattina con il presidente Michele Emiliano, sono partite ufficialmente le attività organizzate dalla Regione Puglia alla Fiera del Levante 2024. A dare il via alle iniziative, l’evento organizzato dall’assessorato regionale alla Cultura e intitolato “Lo sguardo Paesologico, dall’animazione del Territorio all’Urbanistica tattica. Argine allo spopolamento”.
L’appuntamento, fortemente voluto dall’assessore Viviana Matrangola, ha affrontato il tema dell’abbandono di territori periferici, borghi e aree interne da parte delle popolazioni residenti. Davanti a questo fenomeno, oggi registrato su larga scala, la politica è chiamata a realizzare azioni di contrasto e di proposta che rianimino i luoghi e le comunità e che motivino chi è andato via o vuole farlo a tornare o a restare.

All’incontro, moderato da Luigi De Luca (direttore del Polo biblio-museale di Lecce) hanno partecipato, oltre all’assessore Matrangola, anche Franco Arminio (poeta e paesologo), Antonio Biasco (associazione “Ponti Non Muri”), Gianluca Palma (associazione “Scatola di latta”), Loredana Ficarelli (Politecnico di Bari), Maria Bernardette Filippo (animatrice di attività di contrasto allo spopolamento) e, in collegamento, Gianfranco Melcarne (sindaco di Gagliano del Capo) e Maddalena De Lorenzi (studiosa di urbanistica tattica).

“È davvero una gioia – ha detto Matrangola – inaugurare la Fiera del Levante con un evento che esprime la visione del mio assessorato e che, per questo, mi sta molto a cuore. In questi mesi, stiamo lavorando moltissimo su azioni di contrasto allo spopolamento dei borghi, che si inseriscono nella strategia regionale di attrazione dei talenti #mareAsinistra. Lo stiamo facendo a partire dall’ispirazione della paesologia e della poesia di Franco Arminio, ragionando su percorsi di urbanistica tattica per la riqualificazione del paesaggio, dello spazio, dei territori. Abbiamo in mente iniziative che, attraverso azioni di public engagement, portino tutte le comunità a sentirsi partecipi del processo di valorizzazione e rigenerazione dei luoghi, restando accoglienti e inclusive”.

“Queste azioni – ha proseguito Matrangola – puntano sulla rivitalizzazione delle economie locali in direzione sostenibile e innovativa, sulla destagionalizzazione del turismo, sulla valorizzazione dell’arte e del nostro immenso, meraviglioso e anche a volte sconosciuto patrimonio culturale, secondo le indicazioni che ci arrivano dalla Convenzione di Faro, che ispira la nostra visione. La mia convinzione è che le migliori attività per valorizzare la cultura di un luogo sono quelle che mettono in relazione le comunità con il proprio patrimonio materiale e immateriale, rendendolo, oltre che eredità culturale, anche motore di nuovo sviluppo locale”.

“Voglio annunciare – ha concluso Matrangola – che, tra le molte attività in cantiere, sto lavorando alla costituzione di un Coordinamento per la cura dei luoghi che parta da Castel del Monte e coinvolga enti pubblici e privati, agenzie regionali, fondazioni, rete museale civica, regionale e statale, operatori e tutte le realtà impegnate nella cultura, nella valorizzazione dei beni materiali e immateriali”.

Il poeta e paesologo Franco Arminio ha sottolineato che “anche la Puglia, nonostante la sua straordinaria bellezza, soffre dello spopolamento. Innanzitutto, va detto ai pugliesi che non è solo un problema della Puglia, ma di tutta Italia e di tutta Europa. Qui più che altrove, però, si può dire alle persone: tornate! La Puglia, culla di un nuovo umanesimo, è veramente un luogo in cui restare e in cui tornare, e da cui fare partire un laboratorio da esportare in tutto il mondo. Qui, in questo luogo abitato da una intelligenza meridiana, si è realizzata una fusione meravigliosa e unica tra antico e moderno. Questo matrimonio va celebrato ovunque, non solo nella città metropolitana o nei maggiori centri urbani, ma anche nei centri meno popolati. Le grandi politiche si fanno nei piccoli luoghi e dai piccoli luoghi noi dobbiamo ripartire per rinforzare le comunità e sconfiggere le solitudini. Qui in Puglia, ma anche altrove, noi dobbiamo fare soprattutto tre cose: far venire giovani che non sono nati qui nella regione, far tornare quelli che sono andati via e far rimanere quelli che sono rimasti. Le politiche per i giovani, la Puglia le ha fatte, le sta facendo e le farà. E questo secondo me è la è la chiave di tutto: le politiche per i giovani”.

Nel corso dell’incontro è stato presentato il progetto di rigenerazione che parte dalla piccola frazione di San Dana (Gagliano del Capo), pensato come intervento sinergico tra comunità, terzo settore, aziende, università, scuola e amministrazioni.

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