IL PRC CON I LAVORATORI DEL COMMERCIO E DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE
La domenica non andiamo a fare spesa nei supermercati o negli ipermercati, lì ci sono lavoratori e lavoratrici come noi che hanno il diritto di vivere la loro giornata di riposo insieme al resto della comunità. La domenica è il giorno in cui una comunità si ritrova per il piacere di stare insieme, in cui ci si dedica alla cura degli affetti che sacrifichiamo sempre di più per l’aumento degli orari di lavoro, è il giorno in cui ci si dedica alle proprie passioni o semplicemente ad un po’ di sano ozio.
Sosteniamo, inoltre, la battaglia dei piccoli commercianti schiacciati dalle multinazionali della grande distribuzione che contribuiscono alla desertificazione e insicurezza delle nostre strade. Ci vogliono al lavoro in settimana, a fare spesa la domenica, soli, stressati e pieni di ansie. Non permettiamolo, difendiamoci da chi vuole farci vivere in funzione dei profitti. Invitiamo tutti a non fare spesa il 1° novembre per dare un segnale forte a chi pensa di fare profitti sui nostri diritti e per far sentire meno soli i lavoratori del commercio e della grande distribuzione.
Sosteniamo, inoltre, la battaglia dei piccoli commercianti schiacciati dalle multinazionali della grande distribuzione che contribuiscono alla desertificazione e insicurezza delle nostre strade. Ci vogliono al lavoro in settimana, a fare spesa la domenica, soli, stressati e pieni di ansie. Non permettiamolo, difendiamoci da chi vuole farci vivere in funzione dei profitti. Invitiamo tutti a non fare spesa il 1° novembre per dare un segnale forte a chi pensa di fare profitti sui nostri diritti e per far sentire meno soli i lavoratori del commercio e della grande distribuzione.
Il 7 novembre sciopereranno i lavoratori della grande distribuzione cooperativa che chiedono il rinnovo del contratto nazionale ormai scaduto da 2 anni. Le Coop che dovrebbero distinguersi per un diverso trattamento dei lavoratori, invece, chiedono con il rinnovo la diminuzione di diritti e di salario.
Il 7 novembre saremo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori per ribadire che senza diritti e con salari da fame
non c’è lavoro ma sfruttamento.
Cosa chiedono le Coop: riduzione delle maggiorazioni domenicali, del notturno, dello straordinario,
del supplementare; aumento del divisore orario; eliminazione della retribuzione dei primi tre giorni di assenza per malattia; condizioni retributive e normative inferiori per i nuovi assunti; ridefinizione del sistema di classificazione e l’introduzione di un nuovo capitolo sul Sud che consenta di derogare al contratto nazionale; ulteriori interventi sul capitolo cooperative minori.
Quali conseguenze per i lavoratori:
Con la riduzione delle maggiorazioni le lavoratrici e lavoratori Coop molti dei quali part-time (anche con uno
stipendio di 700€ mensili) vedranno diminuire ancora di più il netto della loro busta paga con la beffa che saranno
costretti a lavorare comunque le domeniche, i festivi e, per molti di loro, anche di notte. Non solo le maggiorazioni ma anche l’aumento del divisore orario determinerà una diminuzione del netto in busta paga, il divisore è infatti un coefficiente stabilito da contratto, più alto è il divisore più bassa sarà la retribuzione.
Inoltre le Coop vogliono colpire uno dei principali diritti acquisiti dei lavoratori, il diritto alla retribuzione della
malattia, adeguando il contratto della grande distribuzione cooperativa al contratto del commercio eliminando la retribuzione nei primi 3 giorni di malattia. Tutto questo con la ciliegina sulla torta della richiesta di differenziazione delle retribuzioni tra nord e sud, le vecchie gabbie salariali, con le quali i lavoratori del sud avranno stipendi inferiori a quelli del nord, aumentando di fatto il divario in termini di sviluppo, diritti e possibilità di crescita.
Il 7 novembre saremo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori per ribadire che senza diritti e con salari da fame
non c’è lavoro ma sfruttamento.
Cosa chiedono le Coop: riduzione delle maggiorazioni domenicali, del notturno, dello straordinario,
del supplementare; aumento del divisore orario; eliminazione della retribuzione dei primi tre giorni di assenza per malattia; condizioni retributive e normative inferiori per i nuovi assunti; ridefinizione del sistema di classificazione e l’introduzione di un nuovo capitolo sul Sud che consenta di derogare al contratto nazionale; ulteriori interventi sul capitolo cooperative minori.
Quali conseguenze per i lavoratori:
Con la riduzione delle maggiorazioni le lavoratrici e lavoratori Coop molti dei quali part-time (anche con uno
stipendio di 700€ mensili) vedranno diminuire ancora di più il netto della loro busta paga con la beffa che saranno
costretti a lavorare comunque le domeniche, i festivi e, per molti di loro, anche di notte. Non solo le maggiorazioni ma anche l’aumento del divisore orario determinerà una diminuzione del netto in busta paga, il divisore è infatti un coefficiente stabilito da contratto, più alto è il divisore più bassa sarà la retribuzione.
Inoltre le Coop vogliono colpire uno dei principali diritti acquisiti dei lavoratori, il diritto alla retribuzione della
malattia, adeguando il contratto della grande distribuzione cooperativa al contratto del commercio eliminando la retribuzione nei primi 3 giorni di malattia. Tutto questo con la ciliegina sulla torta della richiesta di differenziazione delle retribuzioni tra nord e sud, le vecchie gabbie salariali, con le quali i lavoratori del sud avranno stipendi inferiori a quelli del nord, aumentando di fatto il divario in termini di sviluppo, diritti e possibilità di crescita.
SENZA DIRITTI SENZA SALARIO
NON E’ LAVORO MA SFRUTTAMENTO!
NON E’ LAVORO MA SFRUTTAMENTO!