Il Pm Giannella: “Si poteva impedire il disastro ferroviario del 12 luglio con i controlli da remoto? Lo accerteremo”
Le indagini sul disastro ferroviario del 12 luglio scorso, avvenuto tra Corato e Andria, assumono un respiro nazionale.
Il procuratore capo di Trani, Francesco Giannella, nel corso della conferenza stampa tenutasi il 12 agosto scorso, ha spiegato che si indagherà sulle modalità di transito dei treni sulle tratte a binario unico a sistema del blocco telefonico funzionanti su tutto il territorio nazionale. E pare che, in diverse circostanze, sia stata evitata per poco la tragedia…
Giannella ha sottolineato, poi, che esiste una differenza sostanziale tra la normativa in materia di regolamento di esercizio sulle linee in concessione interconnesse e quella che si applica sulla rete ferroviaria italiana pubblica.
Insomma sussisterebbe la solita discrepanza tra pubblico e privato anche in questa materia.
Ma uno degli obiettivi dell’inchiesta è accertare se fosse possibile controllare, da remoto, il transito dei treni. Infatti, per tre volte il Nucleo Operativo Incidenti Ferroviario ha visitato la Direzione Centrale di Coordinamento di Bari – Fesca di Ferrotramviaria per ascoltare gli addetti: era possibile accorgersi che il treno da Andria era partito senza attendere quello di Corato e impedire così l’impatto? Impatto che i due macchinisti, come risulta dalle scatole nere, non hanno fatto in tempo a percepire?
Tra l’altro le scatole nere evidenziano contrasti nelle registrazioni che si riconducono a difformità cronologiche dovute ai ritardi accumulati.
Molto probabilmente, il numero degli indagati, nei prossimi giorni, salirà.
Ricordiamo che, allo stato attuale, sono sei e sono il direttore generale di Ferrotramviaria S.p.a., Massimo Nitti; il direttore di esercizio, Michele Ronchi; la presidentessa e legale rappresentante, Gloria Pasquini; il capotreno Nicola Lorizzo; Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, capistazione di Andria e Corato.
(Fonte Repubblica.it)