Il noto coreografo greco Christos Papadopulos ospite de “Le Danzatrici en-pleir”
Grande attesa, a Ruvo di Puglia per l’arrivo del famoso coreografo greco Christos Papadopulos che, per la prima volta nel Sud Italia e in particolare in Puglia, sabato 29 giugno sarà ospite della seconda settimana di programmazione del festival internazionale di danza contemporanea LE DANZATRICI en plein air con la prima regionale del suo spettacolo Elvedon.
Appuntamento alle 19.30 nell’atrio dell’ex Convento dei Domenicani di Ruvo di Puglia per un’opera ispirata al romanzo di Virginia Woolf Le onde, che racconta le vite di sei amici d’infanzia attraverso la maturità fino alla vecchiaia. Sei personalità distinte, sei diverse percezioni della realtà, intrecciate in un mondo che fluisce costantemente, come le “onde” dell’oceano. L’elemento principale del romanzo di Woolf, che diventa anche il nucleo di questo progetto coreografico, è lo scorrere del tempo: una potente forza evolutiva che provoca cambiamenti continui nel mondo, dove forze opposte come la vita e la morte, l’amore e l’amicizia, la sfera personale e quella comune, collidono e cooperano allo stesso tempo creando un’armonia increspata. Il concetto di flusso eterno è il cuore di Elvedon, ritratto con i mezzi di ripetizione, rimbalzo e graduale sviluppo del movimento.
Un grandissimo ospite internazionale che, ancora una volta, offre lustro al festival diretto da Giulio De Leo, organizzato e promosso dalla Compagnia Menhir con il sostegno di Ministero della Cultura (FNSV 2022-24), della Regione Puglia, del Comune di Ruvo di Puglia e in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese e che, per questa edizione 2024, gode del supporto del Ministero dell’Istruzione – Viceministro della Cultura di Cipro a sostegno della co-produzione internazionale SEARCHING FOR EUROPA.
Dopo il successo del fine settimana di apertura del festival, che ha visto ben 11 opere coreografiche andare in scena all’interno dell’ex Convento dei Domenicani di Ruvo di Puglia, la seconda settimana di programmazione propone ben 13 appuntamenti divisi in quattro giornate: un calendario ancora una volta molto fitto, tra spettacoli, restituzioni di residenze e performance realizzate con la comunità. Tra gli ospiti internazionali anche il coreografo libanese Bassam Abou Diab con la sua opera dal titolo Eternal, prodotto da Beirut Physical Lab, che andrà in scena giovedì 27 giugno. Eternal pone l’attenzione al corpo durante la Primavera Araba, un movimento politico che contrappone sistemi politici e sociali esistenti in Medio Oriente e nel Nord Africa. Durante le proteste, vengono generati gesti simbolici, movimenti coreutici che hanno un’influenza potente ed inconscia sugli individui presenti alle rivolte. Movimenti ritmici sincronizzati e creati contro l’autorità̀ di fronte. E se questi gesti fossero astratti dal loro contesto? Qual è la loro relazione con la musica, gli urrà e i canti rivoluzionari? Nella performance, Bassam mette in discussione la relazione che intercorre con il “Grande Fratello” e presenta sequenze di danza ribelle da lui create.
E poi spazio al tema dell’accessibilità nel mondo dell’arte e della danza attraverso la delicatezza dello spettacolo I versi delle mani, progetto e coreografia di Marta Bellu con Agnese Banti e Laura Lucioli, ospitato nella sala conferenze dell’ex Convento dei Domenicani giovedì 27 giugno alle ore 10.30 e in replica alle ore 18.00. Prodotto da Versiliadanza, Versi delle mani nasce dall’incontro di Marta Bellu con la musicista Agnese Banti e la danzatrice con sindrome di Down Laura Lucioli. Il lavoro esplora la costruzione simultanea di una partitura musicale e coreografica che nasce dal respiro e viene tracciata nello spazio attraverso parole|mani: contenitori di sensibilità che si esprimono in gesti di corpo e suono.
Un tema a cui fa eco Pornodrama_Duet, lo spettacolo che aprirà la giornata di venerdì 28 giugno nella sala conferenze dell’ex Convento: ideato e interpretato da Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello, prodotto da Versiliadanza e inserito nella sezione Mitologie del festival, il lavoro è il frutto di una ricerca che ha come fulcro la trasmissione dell’arte visiva a persone cieche attraverso linguaggi capaci di restituire la poesia delle opere. Un’indagine dello spettacolo dal vivo attraverso la sperimentazione della drammaturgia del corpo, del testo e del suono e l’uso di un’audio descrizione poetica live dello spettacolo, fruibile a tutto il pubblico. Un lavoro site specific per spazi non teatrali, che si apre alla cittadinanza attraverso un percorso che parla di incontri e di accessibilità.
E ancora restituzioni di residenze e tanti appuntamenti dedicati alle performance coreografiche realizzate con le comunità del territorio, tra cui i bambini della scuola elementare II Circolo Didattico “San Giovanni Bosco” di Ruvo di Puglia, le studentesse della scuola media “Cotugno-Carducci-Giovanni XXIII”, i genitori degli allievi del Network Internazionale Danza Puglia diretto da Ezio Schiavulli, partecipi del progetto Azione Prima.