Il Maggio all'infanzia al Teatro Comunale di Ruvo per CINEMA PARADISO
Il maggio all’infanzia, festival organizzato dal Teatro Kismet – Teatri di Bari, fa una tappa speciale a Ruvo di P. per Cinema Paradiso, spettacolo della Compagnia La Luna nel Letto con la regia di Michelangelo Campanale.
Dopo il debutto internazionale al FITB – Festival Iberoamericano di Teatro di Bogotà (Colombia) e il debutto nazionale al Festival Segnali di Milano lo scorso 6 maggio, Cinema Paradiso va in scena nel luogo in cui è nato.
Portando con se tutta l’emozione della sua creazione…
CINEMA PARADISO
regia luci e scene Michelangelo Campanale
con Giuseppe Di Puppo, Annarita De Michele, Erica Di Carlo, Paolo Gubello, Daniele Lasorsa, Leonard Lesage, Salvatore Marci, Maria Pascale, Palmiriana Sibilia, Luigi Tagliente
assistente alla regia Antonella Ruggiero
supervisione coreografica Aline Nari
cura del testo Katia Scarimbolo
tecnico luci Tea Primiterra
costumi Maria Pascale
video omaggio agli addii Mario Bianchi
video Ines Cattabriga, Michelangelo Campanale
C’era una volta in America, c’era una volta il West, c’era una volta la nascita di una nazione, di un nuovo cinema paradiso. Io mi ricordo, ero un piccolo grande uomo, ero alto più o meno così. C’avevo una testa enorme, sembravo una palombella rossa. Aspettavo sempre che il campanello facesse King Kong perché aspettavo l’arrivo del dottor Zivago, perché si sa il postino suona sempre due volte. E dicevo, c’ho il sesto senso contro i soliti sospetti. Una fuga da scuola… una fuga per la vittoria, perché io a scuola non andavo benissimo, non avevo tutti otto e mezzo. Ero come Pinocchio. E mi ricordo che sognavo, sognavo, sognavo affacciato alla mia finestra sul cortile su una metropolis e sognavo via via via con la fantasia, verso orizzonti di gloria, via via col vento.
Il piccolo Totò vive nel cinema, nutrendo il suo immaginario di visioni e citazioni, imparate a memoria in maniera quasi ossessiva, sospeso in un INTERVALLO di tempo reale, tra la perdita e la scoperta, l’addio. Totò fa ripartire la pellicola della sua vita, di una personale educazione sentimentale in cui spetta alle immagini dei film tesserne la trama. L’abbandono, la solitudine, l’accettazione di sé e della propria condizione, nel gioco di una danza che rende adulti senza mai perdere la tenerezza, si intrecciano alle vicende dei protagonisti di tante bellissime pellicole. E solo così per Totò la vita potrà essere compresa, accettata e trasformata, perché si eleva a quella dimensione universale dell’esistenza che il cinema, e l’arte in genere, ha il potere di restituirci.
Si ringraziano: Annalisa Bellini, Mimmo Daoli, Maria De Astis, la famiglia Di Puppo, Alessandra Ardito, Riccardo Lanzarone.