Attualità

Il linguaggio HTML5 ha creato una nuova società digitale

Nel novembre del 2014 il World Wide Web Consortium, W3C, promuoveva il formato HTML5, utilizzato per realizzare pagine e applicazioni web. Il presupposto principale per l’Open Web. Una notizia ottima per gli sviluppatori e i programmatori perché l’HTML5 su una larga scala di dispositivi ha consentito la riduzione dei costi per creare applicazioni evolute. Da quel momento sono passati circa otto anni ed è nata una società autenticamente digitale. Questa società è stata interamente plasmata dal linguaggio HTML5, perché la diffusione dello standard ha anzitutto reso il web meno dipendente da programmi esterni.

In pratica l’HTML5 ha reso possibile la creazione di un universo autosufficiente, non più legato alla fruizione esterna di contenuti. A livello pratico ciò è visibile nella personalizzazione dello schermo, che oggi non ha più bisogno di codici per essere modificato. Un vantaggio non di poco conto per visualizzare filmati ed immagini, ma anche giochi e grafiche. Ne hanno giovato i siti web, certamente ma anche tutti gli altri settori: si devono all’HTML5 per esempio le caratteristiche che oggi compongono i migliori casinò online europei. Un ambiente più uniforme ha degli indubbi vantaggi. L’HTML5 è stato dunque uno spartiacque fondamentale, non solo perché ha consentito agli sviluppatori di lavorare meno e meglio, ma anche perché ha prodotto pagine veloci e semplici, migliorando il linguaggio di programmazione per il web, reso così meno oscuro e criptato.

Chi realizza portali web ha il lavoro facilitato; chi ci naviga, invece, vive un’esperienza migliore. Non sarebbe stato lo stesso, se all’HTML5 non fossero stati corredati altri elementi multimediali: prima era necessario Flash Player, il cui tempo è poi definitivamente terminato quando è stato sufficiente utilizzare il giusto tag. Accessibilità e flessibilità sono state fondamenta basilari della nuova società digitale. Che non sarebbe tale senza un efficace sistema di geolocalizzazione.

Il nuovo standard insomma facilita la vita a chi naviga sul web: avere la geolocalizzazione significa personalizzare e individualizzare i servizi web in base alla posizione dell’individuo o anche la possibilità di accedere a notizie differenti in base alla vicinanza o lontananza da un luogo o da un’area geografica. Infine consente di conservare i dati delle pagine visitate, senza ricorrere alla cache. Punto, questo, da non sottovalutare in una società legata come non mai al concetto di dati.

Altra caratteristica: retrocompatibilità con precedenti versioni HTML, pur discostandosene nelle caratteristiche fondamentali. Il browser, così facendo, legge le pagine di siti web realizzate più di un decennio prima, senza alcun programma.

Smart prima ancora che diventasse di moda: l’HTML5 ha propiziato la nascita di una società totalmente digitale.

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