IL LICEO TEDONE CELEBRA LA GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
I muri non sempre dividono. Spesso costruiscono. Diventano casa. Diventano condivisione e invito al pensiero, all’empatia, alla libertà, alla poesia.
Nella Giornata Mondiale della Poesia le studentesse e gli studenti del progetto PON – Laboratorio di lettura e scrittura creativa – “La pagina che non c’era” – hanno celebrato la giornata della poesia misurandosi con la bellezza e il dolore, rifuggendo da definizioni e funzioni filosofiche, ideologiche, sociali o politiche e limitandosi a rivelare solo l’essere. Salvandosi e scoprendosi salvati dalle parole, dalle emozioni e dall’immaginazione e affidandosi ai versi dei loro poeti e all’invito alla vita di Emily Dickinson.
Emily ha guardato il mondo da una stanza. Quella stanza, ora, è una parete del Liceo, impregnata dei versi che rivelano il senso più profondo della vita e dello stare al mondo. “Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi/ non avrò vissuto invano/ Se allevierò il dolore di una vita/ o guarirò una pena/ o aiuterò un pettirosso caduto/ a rientrare nel nido/ non avrò vissuto invano”.
I versi scritti su un muro sono la rivoluzione generazionale e l’acrilico civile di Keith Haring o di Banksy. Le poesie scritte su un muro diventano il fondamento incrollabile di una generazione che ha l’urgenza di abitare la poesia e di “abitare poeticamente il mondo” (Christian Bobin).