IL GRUPPO CONSILIARE PD: “IL BRACCINO CORTO DELL’OPPOSIZIONE”
“Un provvedimento atteso, complesso nella sua costruzione, reso più indigesto da un parere del Collegio incomprensibilmente positivo solo in parte (o parzialmente negativo) per il quale si chiedeva un voto unanime, come segno di attenzione e responsabilità nei confronti di aziende che da anni attendevano il ristoro a prestazioni e/o forniture effettuate. Richiesta di votazione unanime che aveva il solo significato di dare a quella parte di città il sostegno di una assise che mette da parte le diatribe politiche e, dinanzi ai problemi , opera. L’assunzione comune di tale responsabilità, minima o pressochè nulla, come consiglieri comunali, avrebbe attribuito alla massima espressione istituzionale della politica le qualità etiche e morali che merita“.
E’ l’analisi del gruppo consiliare PD che in una nota torna sull’approvazione del debito fuori bilancio e replica ai consiglieri d’opposizione.
“Dinanzi a tale richiesta, per alcuni inutile, la maggioranza, attesa la capacità numerica che avrebbe, così come ha effettivamente dimostrato sul campo, da SOLA, dato risposte alle legittime attese dei creditori.
La volontà unanime più volte espressa dalla maggioranza di adottare il provvedimento all’unanimità, dopo un percorso civile e collaborativo, dopo una commissione consigliare che ha visto un concreto spirito costruttivo dell’opposizione, non ci aspettavamo, come maggioranza, l’uscita dall’aula dell’opposizione, offesa dai toni di chi ha semplicemente chiamato “caduta di stile” la richiesta di pubbliche scuse del primo cittadino, posta a termine di una dichiarazione di voto favorevole sia pur con alcune condizioni ( sorvoliamo sull’istituto del voto condizionato che non ci è molto chiaro).
Una postilla del tutto inutile , provocatoria e fuori luogo che nascondeva l’intento prestabilito di non votare il provvedimento. Questo è stato! L’opposizione non ha neanche avuto il coraggio di non votare apertamente, ha provocato una reazione scontata per giustificare la fuga dei superstiti al conclave. Non è credibile, detto da chi ha anni di esperienza, pensare di aver votato un provvedimento senza essere fisicamente presente in aula. Ne apprezziamo, ancora una volta la lealtà e la responsabilità dimostrata prima e dopo, ma le cose sono andate esattamente come avevate pensato: NON VOLEVATE VOTARE E NON AVETE VOTATO.
Ora, però, dopo che la maggioranza ha dimostrato con i fatti di fare esattamente ciò che dichiara, abbiate voi il coraggio di CHIEDERE SCUSA a quelle imprese, a voi vicine politicamente (molto prossime alla totalità!), ed a quei consiglieri di maggioranza che non erano presenti al consiglio di fine anno per SERI e documentabili motivi lavorativi e di salute.
Non può passare per schizofrenia l’asserzione che quella richiesta di scuse era fuori luogo in dichiarazione di voto, e, per giunta, dopo un percorso franco e partecipato attivamente e responsabilmente dall’opposizione. Nonostante i buoni propositi, ciò che resta agli atti è una operazione di voto, nella quale, nella più benevola delle opzioni siete stati superficiali o poco attenti, e nella più malevola, avete colto un qualcosa che non c’era per sottrarvi al voto e mascherare diversità di opinione rispetto ad un voto. Schizofrenici saluti!”.