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Il flash mob “Ain’t your mama” contro la violenza di genere, tra momenti di gioia e profonda riflessione

“Ain’t your mama” di Jennifer Lopez ha dato il titolo all’insolito flash mob, ideato da Clitorosso Art Gallery, che si è svolto questa mattina, a Piazza Dante, quale conclusione della “tre giorni” dedicata alla Giornata Internazionale per la Eliminazione della Violenza contro le donne, organizzata e patrocinata dagli Assessorati alle Politiche Sociali e alla Cultura del Comune di Ruvo di Puglia.

Donne di ogni età e alcuni ragazzi hanno danzato sulle note della canzone adornati di nastri, foulard, magliette e qualsiasi accessorio di colore rosso, come il sangue che ci ricopre quando nasciamo, quando sbocciamo; rosso come la passione che ci anima e come i belletti con cui valorizziamo la nostra bellezza – non potrò mai dimenticare la foto di quella ragazza afghana, liberata dal burqa, che goffamente dipinge le sue labbra, bella perché libera.

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E la coreografia dei ballerini del flash mob di Piazza Dante, cui è seguito un minuto di silenzio per onorare le vittime di femminicidio,  ha esaltato il messaggio di lotta alla violenza contro le donne che deve sì passare attraverso la forza e l’efficacia delle leggi, come sottolineato dal sindaco Pasquale Chieco, accompagnato dall’Assessora alle Politiche Sociali Monica Montaruli, ma anche e soprattutto da un mutamento culturale che accetta la donna nella sua piena e libera espressione, senza l’ingabbiamento degli stereotipi che la vedono solo come “angelo del focolare, mamma e moglie”. E una nuova visione della donna nasce  nella scuola, nella famiglia e passa anche attraverso la musica, una canzone, un quadro, un monologo, uno scritto, forieri di messaggi di speranza e di consapevolezza della dignità della donna.

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Un esempio sono queste parole della scrittrice e giornalista Maria Pia Romano, lette durante il flash mob:

“Amo le donne quando indossano una sciarpa rossa e scendono a ballare in piazza, non importa che sappiano o meno andare a tempo, l’importante è muovere le gambe e le braccia nel nome dell’energia positiva che pulsa dentro, per dire no alla violenza.
Amo le donne quando urlano il loro malessere a compagni di stanza che troppo spesso non vogliono sforzarsi di capirle e le amo ancora di più quando non esce fuori la voce e fanno tenerezza come bambine indifese. Amo le donne per le quali si sprecano aggettivi: complicate, esuberanti, aggressive, creative, taciturne, estrose, maldestre, appariscenti; tutte così diverse, eppure tutte così uguali nel nostro unico vero, inconfessato bisogno: essere accolte. Speriamo che gli altri capiscano, senza che ci sia bisogno di parlare, invece il più delle volte questo non accade e noi restiamo mute, con il nostro groviglio di dissapori nella pancia, che ci fa più male di un attacco di colite. Deglutiamo reprimendo a fatica la voglia di piangere, qualche volta, anzi, se siamo sole o con l’amica del cuore, ci concediamo anche il lusso di farci rigare le guance da quella lacrima che proprio non poteva farne a meno di venir giù. Passa anche da lì la nostra crescita, ad ogni età. 
dscf0021A volte aspettiamo uomini di cui non abbiamo bisogno e ce ne accorgiamo troppo tardi, altre volte la nostra paura d’amare è più forte del desiderio di ricominciare, e ci attardiamo a rimuginare nell’attesa di una felicità che non arriva mai. Eppure quella felicità ha semplicemente il nostro nome, che è bello ed andrebbe gridato con gioia al mondo, in ogni stagione.
Amo le donne che sanno fermarsi a ricordare, senza mettere manifesti, ma proclamando reciprocamente la bellezza del loro coraggio, quello di piccole eroine normali, che tutti i giorni lavorano, cucinano, pensano alla casa, ai figli, magari senza avere lauree in ingegneria gestionale, ma semplicemente un grande cuore. 
dscf0026Le donne sanno annullarsi sorridendo e troppo spesso l’unico regalo che vogliono è sentirsi regine di un regno incantato, dove non ci sono pellicce e diamanti, ma poche parole scritte col cuore, da chi amiamo. Perché il dono più bello è il tempo e la cura di chi ci vuole bene. E non è mai tempo di crisi per una carezza.
Che possiamo essere sempre “donne che corrono coi lupi”, selvaggiamente vere, ad ogni istante.
E se qualcuno ci dirà che abbiamo troppi anni per credere ancora alle favole, noi diremo che da oggi, la favola siamo noi, giacché abbiamo iniziato a credere che un mondo senza violenza sia possibile. Noi non balliamo più da sole.”

Dopo l’intervento dell’Avvocato Tecla Sivo del Lions Club “Ruvo di Puglia Talos”, presente per “sensibilizzare la comunità sul tema della violenza alla donna” nel ricordo delle parole di Madre Teresa di Calcutta  che non comprendeva perché “alcuni affermano che l’uomo e la donna sono esattamente uguali, negando la bellezza delle loro diversità” è stata la volta di Daniela Raffaele, in arte Clitorosso, ideatrice dell’evento, che ha coinvolto molte associazioni sportive, di volontariato e parrocchie nel realizzare questo programma.

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L’artista ha sottolineato come il flash mob sia stato un messaggio di ribellione nei confronti degli stereotipi che concepiscono la donna esclusivamente come genitrice, angelo del focolare, “debole metà del cielo”.
E’ proprio questo modo di vedere la propria moglie, la propria compagna, la propria figlia o sorella che induce molti uomini ad avvertire un senso di superiorità, fisica e spirituale: un senso di superiorità che sfocia, troppo spesso ormai, in violenza fisica e anche psicologica. Per sradicare questa concezione, occorre educare i bambini e le bambine al rispetto di sé e degli altri, delle individualità e delle diversità.

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Ricordarsi sempre che “Un bambino violento, sarà un uomo violento”.
Le nostre danze sono state per noi stesse, per le donne, per i bambini e per tutti coloro che subiscono, per paura, le violenze e soprusi “di genere”. Le nostre danze sono state un no corale alla violenza di qualsiasi natura.”

Al flash mob hanno collaborato l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Vivo Latino” di Ruvo di Puglia e Corato che ha salutato dscf0031tutti con il bis delle danze, i Lions Club Ruvo di Puglia “Talos”, patrocinatori e co – organizzatori, le Associazioni Sportive Dilettantistiche “Olympia Grifo” e “DoJo Gym”, le associazioni di volontariato “Con.Te.Sto” e “Ala di Riserva”, l’Associazione Culturale “Il salotto narrando”, la Parrocchia Santa Lucia, il CIOFS/Fp Ruvo di Puglia, l’Associazione “L’elefante e la farfalla”, l’Associazione “Ruvo 2.0” e il Liceo Scientifico “Orazio Tedone”.

(Le foto sono di Veronique Fracchiolla)

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