Il Dirigente Scolastico Domenica Loiudice: nota di precisazione sull'incontro tra S.E. Mons. Domenico Cornacchia e gli studenti del Liceo Tedone.
Quanto pubblicato nella giornata di ieri ha avuto uno strascico di polemiche legato al fatto che ci fosse stata una strumentalizzazione legata al Precetto Pasquale. Il dirigente scolastico, professoressa Domenica Loiudice, ha sentito l’obbligo di chiarire alcuni aspetti, sempre in merito all’incontro tra S.E. Mons. Cornacchia e gli studenti del Liceo.
In qualità di dirigente scolastico del Liceo Tedone, chiarisco ai lettori di Ruvesi.it il senso dell’accoglienza di S.E. Mons. Domenico Cornacchia nella nostra scuola. Non credo che un articolo divulgativo debba citare le delibere collegiali con i relativi testi, rintracciabili, peraltro, sul sito della scuola. La proposta, deliberata in Collegio e in Consiglio di Istituto, è stata avanzata dal dipartimento di religione, attenendosi scrupolosamente alla normativa.
Gli alunni, i docenti e il personale non docente intervenuti alla celebrazione religiosa lo hanno fatto liberamente e volontariamente.
Scriveva Don Andrea Gallo: “Io vedo che, quando allargo le braccia, i muri cadono. Accoglienza vuol dire costruire dei ponti e non dei muri”. Nelle parole dell’amatissimo prete di strada, prete degli umili, c’è tutto il senso dell’abbraccio della comunione che deve sfidare qualsiasi limite alla fede o alla laicità.
Io credo che ci si possa e ci si debba incontrare sempre nel rispetto, anche se in una “direzione contraria e ostinata”, per dirla con i versi della canzone “Smisurata preghiera” di De André. “Talvolta – scriveva ancora Don Andrea – la Chiesa è arrivata in ritardo, con evidenti anacronismi, per questo dico che essa avrà sempre bisogno delle suggestioni e degli slanci del mondo laico, ma mi preme anche sottolineare che il mondo laico avrà sempre bisogno di quel supplemento di umanità e di fratellanza, di solidarietà, che solo il cristianesimo sa offrire”.
Don Gallo è stato un testimone d’eccezione della passione civile, sociale, etica e culturale del Liceo Tedone e l’aver accolto l’invito del nuovo Vescovo da parte della comunità scolastica del Tedone è stato qualcosa di più di una “bella iniziativa”.
Quell’incontro ha rappresentato per tutti noi, un’occasione di dialogo, di crescita e di confronto e non un’imposizione della religione cattolica! Quell’incontro ha rappresentato un dialogo rivolto anche a chi non crede, nella profonda convinzione, sempre per dirla con le parole di Don Gallo, che “dal dialogo con i laici, con gli atei, con gli agnostici, con i credenti di altre religioni non possono che nascere curiosità, rispetto, tolleranza e amicizia […] poiché “nessuno possiede la verità sulla terra, ciascuno porta in sé un frammento di verità che può essere regalato all’altro”.
Queste manifestazioni servono hai signori della chiesa a convincere quelle persone cosidette “di fede”, che devono continuare ad essere schiavi del potere che questa classe di uomini in vestaglia esercita sulle menti addormentate, o nel caso specifico si cerca di adescare giovani menti che non sono ancora in grado di distinguere la realtà dalla fantasia. L’appartenenza ad una setta religiosa è una scelta che va al di fuori del campo scentifico e poichè come su esposto “nessuno possiede la verità sulla terra, ciascuno porta in se un frammento di verità ecc…”, la scuola è un posto dove le verità sono scientificamente provate e di conseguenza i “frammenti di verità” si cercano al di fuori, nei posti chiamati chiesa.
Le religioni devono essere eliminate dalla scuola, perchè sono solo punti di vista conseguenti alla educazione ricevuta.
Che pena Pasqua’…….
Poveretto, non hai capito una mazza…..
Al solo fine di non alimentare fastidiosi equivoci, desidero a nome mio personale e del Consiglio di Istituto del Liceo Scientifico “Tedone” che rappresento, sottolineare ad integrazione di quanto già precisato dal Dirigente Scolastico Prof.ssa Loiudice, quanto segue:
In data 09/10/2015 giusta delibera n. 48/2015 (visionabile in chiaro nel link Consiglio di Istituto del sito web istituzionale), abbiamo inteso aderire a quanto richiesto dal Dipartimento degli Insegnanti di Religione Cattolica già deliberato dal Collegio dei Docenti stabilendo e deliberando all’unanimità che “…il Precetto Pasquale si svolgerà in Chiesa con adesione volontaria sia per quanto riguarda gli alunni che per quanto riguarda i docenti e gli alunni che non vi parteciperanno, resteranno a scuola impegnati in attività curriculari o alternative”.
Tanto per la doverosa ed opportuna chiarezza sia nei confronti dell’utenza liceale che nei confronti dei lettori di questa testata giornalistica.
Mauro Ceglie
Presidente del Consiglio di Istituto L.S. “Tedone”
Ma come si vede che sei un fake….monello
Accipicchia che legnata sui denti.
L’iniziativa di far ritrovare la scuola intorno all’altare per la celebrazione eucaristica e con la partecipazione del Vescovo è senz’altro encomiabile. Ciò che proprio non sembra in linea con la normativa scolastica e con il principio costituzionale e concordatario della laicità dello Stato è l’aver collocato l’iniziativa nell’ambito dell’orario scolastico e non, per esempio, in momenti di diversi da quelli di attività didattica.
A parte l’irreperibilità sul sito istituzionale della delibera del Collegio dei docenti, sicuramente sono stati trascurati (o calpestati) i seguenti riferimenti.
1. Le sentenze della Corte costituzionale n. 203/1989, n. 13/1991 e n. 290/1992 che ribadiscono il principio di laicità dello Stato come garanzia per la salvaguardia della libertà di religione e dalla religione. In sostanza nessuna scelta di carattere religioso può essere fattore di discriminazione all’interno della scuola.
2. La normativa sul tempo scuola (D.P.R. 275/1999 art. 4.2 e ss) che ribadisce: “fermo restando il rispetto del monte ore annuale, pluriennale o di ciclo previsto per le singole discipline e attività obbligatorie”. La condizione di fattibilità di iniziative non didattiche è che le ore non utilizzate per l’insegnamento vadano comunque recuperate in altri momenti dell´anno scolastico.
3. Non è previsto dai regolamenti scolastici la “lectio brevis” in quanto il diritto all’istruzione contiene l’obbligo per l’Istituzione scolastica di assicurare un minimo di ore di lezione ad esso funzionale. Né il Consiglio di Istituto né il Collegio dei Docenti può deliberare la cancellazione di ore scolastiche senza prevederne il recupero.
4. Dividere la scuola e le classi, nell’ambito dell’orario scolastico, sulla base di scelte volontarie degli alunni per attività non didattiche non appare una scelta opportuna. Si veda al riguardo la circolare Prot. n. 4733/A3 del 26 novembre 2003 DIPARTIMENTO PER I SERVIZI NEL TERRITORIO, Ufficio III.
Bene allora denunci tutto alle autorita’ competenti per i provvedimenti del caso altrimenti la sua restera’ SOLO aria fritta…..
Allora si violava la legge anche quando autorizzava i ragazzi in orario scolastico ad uscire per andare a donare il sangue…..o no? O allora le Leggi le faceva lui.
Forse il dottore dimentica che c’è una disposizione che prevede l’esonero dal servizio e dalle attività di studio per chi è donatore nella giornata di donazione. Non è concessione è normativa. Quanto alle denunce mi piace ricordare Kant: “il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”. La legalità non deve essere affermata attraverso le denunce o per timore delle stesse.
E il recupero delle ore? Factativo? E il recupero delle ore per le esibizioni a Maiori? Facoltativo? La legalita’ dev’ essere URLATA ……SEMPRE!!!!!!! Non solo quando fa comodo.
Un dottore che si diletta a fare il preside non si era mai visto. E di fatti dimostra di non essere informato. Non mi pare che la preside si sia posto il problema del recupero delle ore dedicate alla trasferta a Maiori, anche perchè l’iniziativa è strettamente connessa alle attività didattica, come era il progetto “Teatro educativo” che produceva anche il testo teatrale. Come anche si dimostra che un dottore non può fare il preside perchè non sa che il recupero ore è stato sempre rispettato, nella precedente gestione. Ora chi sa….
Bene ora siamo tutti piu’ tranquilli e felici…inoltre io mi diletto a prodigarmi da sempre per gli altri cosa a Lei , purtroppo, sconosciuta !
…ora l’ unica certezza e’ data dal fatto che la scuola non sia piu’ frequentata da agenti di polizia ….mica bruscolini….
Il dottore si prodiga tanto per gli altri da regalare accuse del tutto gratuite e pesantemente offensive quando afferma che mi sarebbe sconosciuta l’abitudine a prodigarmi per gli altri. Tutti quelli che mi hanno conosciuto sanno quanto ho pensato a me e quanto ho pensato ed agito per gli altri. Fa pena leggere tali affermazioni. Significa che non si hanno più argomenti e si inventano le cattiverie.
Per la Polizia a scuola non ci sono problemi: le tante visite sono servite a far emergere la verità. Comunicazione chiusa.
Quanto livore per nulla …..risulta quantomeno sospetto. Cordialita’.