Il delicato bozzetto di Tommaso Altamura rende omaggio alla Pietà
Un elegante effetto chiaroscurale domina sull’opera di Tommaso Altamura dedicata alla Pietà, divenendo l’icastica rappresentazione di un periodo di luci ed ombre come quello che stiamo attraversando. Il tratto raffinato del giovane ruvese rievoca il simulacro tardo ottocentesco dello scultore Giuseppe Manzo, custodito nella prima nicchia della chiesa del Purgatorio, con cui si conclude la ricca kermesse di cortei processionali afferenti alla Passione di Cristo, lasciando spazio al trionfo pasquale.
“Ho scelto di disegnare questo gruppo statuario per la sua essenzialità, dove la Madre e il figlio sono una cosa sola”;- dice il ventisettenne- “focalizzare lo sguardo su Gesù e sulla Madonna affranta dal dolore ci aiuta ad entrare nel mistero della redenzione e a celebrare la Pasqua. Nell’immagine della Pietà vedo la dolcezza di una madre silenziosa che segue noi credenti per avvicinarci a Cristo, nostra salvezza”, continua.
La spinta propulsiva che ha indirizzato Tommaso verso questo tipo di raffigurazione sacrale è la forte devozione mariana che lo accompagna fin dalla tenera età: “mi sono sempre rifugiato nel cuore materno della Vergine Maria e, contemplando i suoi dolori, mi sono sentito figlio di Dio. Nel giorno aliturgico del Sabato Santo seguo la Madonna per attendere il sorgere del sole della Pasqua. La Pietà, infatti, completa il cammino penitenziale e ci dona la gioia della resurrezione”.
In tempi di catarsi e palingenesi accogliamo e condividiamo il messaggio di speranza di Tommaso e, fiduciosi nel futuro, vi auguriamo una buona Pasqua!