IL CULTO DEI SANTI MEDICI A RUVO
Continuiamo a raccontare le tradizioni e i culti della nostra città di Ruvo di Puglia, certamente fra le devozioni più sentite dal popolo ruvese, probabilmente la più onorata e rispettata è quella dei Santi Fratelli Martiri Cosma e Damiano. La seconda parte della ricostruzione a cura di Simone Salvatorelli sarà pubblicata domani.
Prima di addentrarci nello specifico è doveroso riportare di seguito la biografia dei Santi “anargiri”.
Il culto dei SS. Medici a Ruvo di Puglia non è antico come molti sono portati a credere, bensì è relativamente recente, risale sicuramente al primo decennio del ‘900, quando la venerazione dei Fratelli Martiri è stata importata dalla vicina Bitonto.
Dal 1818 fino al 1982, la Chiesa di Ruvo di Puglia e quella di Bitonto sono state unite sotto lo stesso Vescovo con il nome di Diocesi di “Ruvo e Bitonto”.
Prima che il culto dei Santi Fratelli Martiri approdasse a Ruvo, molti ruvesi devoti si portavano a Bitonto dove il culto dei Santi Medici aveva radici molto antiche.
Per comprendere meglio le origini del culto a Ruvo analizziamo brevemente quanto attiene la venerazione dei Santi a Bitonto.
Presso la Basilica dedicata ai Santi Martiri a Bitonto, si trova la reliquia delle braccia dei Santi Cosma e Damiano, custodita in apposito reliquario in argento dorato, il primo documento che attesta la presenza della reliquia è del 1572.
Il culto dei Taumaturghi, secondo quanto risulta da alcune testimonianze iconografiche, è però introdotto in Bitonto fin dal XIV secolo.
Le prime tracce della venerazione dei Santi nella città di Bitonto rinviano al dipinto trecentesco inizialmente custodito nel catino absidale della chiesa di ‘S. Leucio Vecchio’ ubicato nel cuore del Centro Antico, dipinto attualmente collocato presso il Museo Pinacoteca Diocesano.
Al XIV secolo risale l’artistico bassorilievo in pietra raffigurante i Santi Medici ed alcuni devoti che ricorrono alla loro intercessione, originariamente situato nella cappella della famiglia Rogadeo ed oggi adibito a paliotto dell’altare posto nella cripta della Basilica intitolata ai Fratelli Martiri.
È del XIV secolo la prima chiesa, ad aula unica, dedicata in Bitonto ai Santi, di cui oggi non rimane che il ricordo nei Registri Angioini e negli Atti delle visite Pastorali , oltre che tracce nelle annotazioni catastali settecentesche, essa era ubicata nei pressi della chiesa di S. Giorgio, anzi nel suo recinto, e aperta al culto fino al 31 gennaio del 1631.
In questa chiesa, furono inizialmente esposte in venerazione le due statue in pietra policroma di media statura raffiguranti i Santi, poi collocate nella cripta della Cattedrale ed oggi gelosamente custodite nel Museo Pinacoteca Diocesano per volere di Mons. Aurelio Marena.
Nel 1631 il culto dei Santi si trasferisce dalla prima dimora nell’antica chiesa dei Santi Cosma e Damiano, contigua alla chiesa parrocchiale di S. Giorgio, il cui parroco, don Pisanelli, fa dipingere un quadro dei Santi dall’insigne artista Carlo Rosa e lo colloca sull’altare loro destinato.
L’origine delle due statue attualmente venerate, oscilla tra storia e leggenda. I due simulacri sarebbero stati commissionati nel 1733 dal parroco della chiesa di San Giorgio Martire, don Giuseppe Carlo Mennuto, ad uno dei migliori intagliatori napoletani. Le statue divennero da subito oggetto di accentuato culto per gli eventi miracolosi verificatisi, esse vengono trasferite nel Santuario voluto da Mons. Marena, luogo di preghiera e di culto ma anche di testimonianze della carità, eretto a Basilica Pontificia Minore da Paolo VI (1963 – 1978) il 13 febbraio del 1975.
Dopo un breve ma esaustivo cenno del culto dei Fratelli Martiri presso la vicina Bitonto, riprendiamo il nostro racconto.
Come già detto molti ruvesi mossi da una fervente devozione si recavano a Bitonto per venerare i Santi Medici, questo è accaduto fino al 1911, quando le sorelle Maria ed Elisabetta Altamura commissionano allo scultore ruvese Giuseppe Pellegrini residente a Napoli, i due simulacri dei Fratelli Martiri Cosma e Damiano.
Le immagini vestite sono costituite da volto e arti in cartapesta mentre la struttura interna è in legno ricoperto da un’imbottitura di bambagia e crine.
Nelle mani, secondo l’iconografia tradizionale, i due Santi Fratelli anargiri portano la palma del martirio e la cassetta degli strumenti della professione medica, anche i colori delle vesti il rosso e il verde ricordano i colori accademici della professione medica.
Dal momento della realizzazione dei simulacri, il culto viene fatto proprio e i festeggiamenti in onore dei Fratelli Martiri si sviluppa e prende sempre più piede anche nella nostra città di Ruvo di Puglia.
Dopo la loro realizzazione, le statue dei Martiri sono collocate all’interno della Cattedrale in una nicchia appositamente dedicata, questo fino al 1931, quando un doveroso intervento di consolidamento e ripristino del Duomo, vede l’eliminazione di quasi tutte le nicchie presenti all’interno della Chiesa.
Le statue presenti nelle stesse nicchie, compresa quella dei Santi Medici sono quasi tutte collocate in un sotterraneo della stessa Cattedrale.
Nel 1945, viene costituito un Comitato per i festeggiamenti che ebbero luogo, in maniera solenne, nei giorni 26, 27 e 29 Settembre dello stesso anno.
Il Comitato in argomento nasce grazie all’operato di alcuni devoti e al 1° Dignità del Rev/mo Capitolo Cattedrale, l’Arcidiacono Mons. Don Rocco Gramegna.
Il neo Comitato, in considerazione della collocazione alquanto precaria dei due simulacri dopo gli eventi del 1931, si impegnò a dare giusta sistemazione alle statue.
Dopo un’attenta valutazione si concluse di ristrutturare una vecchia chiesa intitolata a Santa Maria di S. Luca, situata nel centro del vecchio abitato, la stessa era quasi ridotta ad un rudere a causa di un abbandono perpetuato da più di un secolo.
La chiesa fu acquisita dalla famiglia Testini che nel corso del tempo aveva ereditato l’immobile, gli atti di compravendita sono datati tra il 1948 e il 1950.
Il 28 settembre 1952, la processione dei Santi Medici si snodò dalla Chiesa della Cattedrale e dopo il consueto itinerario fece solenne ingresso nella propria Chiesa, innanzi argomentata.
Dopo l’ingresso dei Santi la nuova Chiesa fu ribattezzata, benedetta come “ Chiesa dei Santi Medici e di S. Luca”.
Il 15 agosto 1954, viene proclamata la fondazione della Pia Unione dei SS. Medici Cosma e Damiano ad Opera del Vescovo diocesano Mons. Aurelio Marena.
La festività dei Santi Medici è stata sin dai primi anni della sua istituzione associata alla fiera di Sant’Angelo, evento, quest’ultimo che si svolgeva in quella che noi oggi conosciamo come Piazza Dante.
Dal 1950 al 1993, i festeggiamenti dei Fratelli Martiri è stata accumunata alla festa popolare di San Rocco.
Il fenomeno dell’emigrazione, sviluppatosi negli anni successivi al dopoguerra, ha visto tanti giovani ruvesi lasciare l’amata città, oltre ai ricordi, gli immigrati hanno portato con se le tradizioni e i culti più sentiti.
In particolare un gruppo nutrito di concittadini emigrati a Genova ha fatto si che la devozione ai Santi Cosma e Damiano si sviluppasse anche lontano dalla madrepatria.
Prima di stabilire il culto a Genova, molti di questi emigrati, in occasione dei solenni festeggiamenti a Ruvo, organizzava una rimpatriata per partecipare direttamente all’evento. Molti di questi, tra i più ferventi devoti, portavano a spalla i simulacri, per compiere tale atto devozionale, donavano una cospicua oblazione.
I proventi raccolti consentivano di organizzare la festa popolare esterna, in particolare permettevano di assistere a coloratissimi spettacoli pirotecnici.
Come già detto gli emigrati dopo un’iniziale attaccamento ai festeggiamenti realizzati a Ruvo, decisero di esportare definitivamente il culto nella città di Genova-Sestri Ponente nella chiesa di San Giuseppe, avvalendosi di un dipinto riportante le sacre immagini dei SS. Medici.
Tra il 1959 e il 1960, il dipinto fu sostituito dalle statue dei Santi, commissionate ad una bottega di Bari.
Nel 1981 i simulacri furono trasferiti da Sestri Ponente a Genova-Sampierdarena nella chiesa di Santa Maria della Cella e, dallo stesso anno, nell’ultima domenica di settembre si celebra la festa con fiera e processione dei Santi per le vie della cittadina.
Di seguito viene riportata la missiva integrale inviata alla Segreteria di Stato del Vaticano in data 13 giugno 1964 da Simone Salvatorelli, cassiere del Comitato Feste dei Santi Medici, istituzione nata come già detto nel 1945.
La relazione riporta tutti gli avvenimenti inerenti all’incremento del culto dei Santi Medici a Ruvo e alla collocazione definitiva delle statue degli stessi Santi nell’attuale chiesa.
Simone Salvatorelli