IL COMITATO DEL "SI'": "DI DEMOCRAZIA, RITARDI E RESPONSABILITÀ"
Riceviamo e pubblichiamo nota del Comitato Ruvo ferma le trivelle – Vota SI, in vista del referendum del 17 aprile prossimo.
“Il 17 aprile i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi sul referendum abrogativo. Un referendum che sta passando in sordina, soprattutto a livello nazionale, con la complice superficialità dei media. Non tutti gli italiani infatti sanno che tra poco meno di due settimane saranno chiamati al voto e molta è la confusione sull’oggetto del referendum. Anche per questi motivi ci siamo costituiti come Comitato a favore del Sì, per dire basta alle operazioni petrolifere nei nostri mari. Tuttavia, abbiamo ragione di pensare che Ruvo di Puglia sia uno di quei comuni italiani in cui si concentri un alto tasso di incertezza sul referendum del prossimo 17 aprile. Tant’è vero che ad oggi, lunedì 4 aprile, non risultano ancora installate le plance che consentono le affissioni dei manifesti elettorali, nonostante la circolare prefettizia e la convocazione dei comizi avvenuta (come da norma) a 30 giorni dal voto. Di cosa sono a conoscenza, dunque, i ruvesi?
Di chi è la responsabilità? In base ad una brevissima indagine compiuta questa mattina presso il palazzo Municipio da un membro del comitato, si è riscontrata (oltre al classico rimpallo di responsabilità) la mancanza di una delibera di Giunta, che consentisse l’installazione delle plance, oltre alla mancata convocazione della stessa Giunta Comunale per discutere della questione. Tutto questo mentre ai comitati promotori restano solamente 11 giorni effettivi di campagna elettorale su 30 disponibili. In seguito alla sollecitazione avanzata è stata garantita l’installazione delle plance entro il pomeriggio odierno o entro la mattina di martedì 5 aprile.
Era indispensabile la sollecitazione del comitato per far notare all’Amministrazione Comunale di essere inadempiente rispetto alla normativa in materia di campagna elettorale? Perché l’Amministrazione Comunale, guidata dal Partito Democratico – che in Puglia sembra essere schierato a favore del Sì – non ha avuto la minima premura nell’occuparsi della faccenda? A meno di due settimane dal voto, ci sembra un episodio grave e irreprensibile. Un episodio che pregiudica gravemente l’esito del referendum e vanifica gli sforzi di tutti coloro i quali sono impegnati in questa battaglia. Se votare Sì è prima di tutto una questione di civiltà, garantire a chiunque l’espressione della propria posizione attraverso la normativa vigente è una questione di democrazia”.