Formazione

Il CIOFS al campo E!STATE LIBERI! di LIBERA a San Vito dei Normanni

Venerdì 25 giugno i nostri ragazzi del corso “Operatore della Ristorazione” – OF18-BA-11 di Ruvo di Puglia, sono a San Vito dei Normanni a rappresentare il CIOFS/FP Puglia e l’associazione PraticaMENTE CIOFS di cui sono soci, presso il campo E!STATE LIBERI! che LIBERA sta realizzando presso XFarm.

L’edizione 2021 di E!State Liberi! – campi di Impegno e Formazione sui beni confiscati alle mafie, è un progetto finalizzato alla valorizzazione e alla promozione del riutilizzo sociale dei beni confiscati e sequestrati alle mafie, nonché alla formazione dei partecipanti sui temi dell’antimafia sociale e alla conoscenza dei territori coinvolti, attraverso specifici momenti di impegno concreto anche di prossimità e in collaborazione con gli attori sociali della rete di Libera.

Questa settimana ha visto intervenire altre associazioni di volontariato come AVANZI POPOLO di Bari, a preparare il cibo e portare la propria testimonianza.

Sante, Marco e Isabella saranno con lo chef Luca Cappelluti a vivere un’esperienza straordinaria.

Libera continua ad investire sull’attivazione dei più giovani con esperienze dedicate ai e alle partecipanti dai 14 ai 17 anni.

Anche nei confronti delle aziende sono state dedicate specifiche esperienze sui campi, dedicate ai lavoratori o ai figli dei lavoratori di realtà aziendali con cui Libera collabora, favorendo e rinsaldando la collaborazione tra l’associazione e le realtà coinvolte.

Libera ha sottoscritto con tutte le realtà sociali che hanno ospitato i campi E!State Liberi! una “Carta dei Valori e degli Impegni”: un protocollo di impegni reciproci per migliorare il funzionamento e garantire sempre più l’efficacia del progetto.

In Puglia la location dell’edizione 2021 di E!State Liberi! è un’impresa agroecologica e sociale. Si tratta di “XFarm Agricoltura prossima”, la realtà che opera a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, dove un gruppo di giovani lavora con dedizione e competenza 50 ettari di terreni sottratti dallo Stato alle mafie locali. Per intenderci, parliamo di una superficie che potrebbe ospitare 70 campi di calcio.

«Stiamo trasformando tutto questo in un’azienda agricola “manifesto” ecologica e sociale, capace di generare lavoro, benessere per la comunità e miglioramento dell’ecosistema», spiega Marco Notarnicola, presidente della cooperativa sociale “Qualcosa di Diverso”. «Rigeneriamo il suolo, nutriamo correttamente le piante, promuoviamo l’economia circolare, aumentiamo la biodiversità, offriamo prodotti agricoli di qualità, favoriamo inserimenti socio-lavorativi, gestiamo un orto comune, organizziamo eventi comunitari, sosteniamo la formazione tecnica e la ricerca scientifica, accompagniamo progetti agricoli promossi da giovani del nostro territorio. In tanti e tante stiamo costruendo un originale hub rurale che vuole contribuire allo sviluppo locale dell’Alto Salento».

All’interno dell’esperienza di XFarm, collaborano stabilmente 15 persone (che diventano 25-30 durante l’impegnativa raccolta dell’uva e delle olive) le quali si occupano di gestire e coltivare i terreni ma anche dell’amministrazione, della comunicazione, dello sviluppo e della ricerca.

L’età media dei collaboratori è di 35 anni: sette di loro sono donne e sei di origine straniera.

«Siamo una cooperativa aperta e multiculturale al centro del Mediterraneo», sottolinea Roberto Covolo, socio fondatore della cooperativa. «Viviamo in provincia, lavoriamo per questa comunità ma siamo allergici ad ogni provincialismo. Siamo contro ogni razzismo, avversi al sovranismo, nemici dei respingimenti. Non ci importa da dove veniamo, ma dove vogliamo andare insieme. La nostra patria è il mondo intero».

Un ulteriore progetto di XFarm è “Orto Comune”, un’evoluzione dell’esperienza dell’orto solidale nato durante la prima fase della pandemia Covid e gestito da un gruppo di volontari.

Questa nuova idea, che affianca la produzione di olio e di uva, è nata dalla spinta alla creazione di lavoro e di incremento del reddito in agricoltura, sollecitata da alcuni soci della cooperativa.

Il modello è semplice e già testato in altri territori, ma innovativo per questo contesto: si chiama Community Supported Agricolture e si sta diffondendo in tutta l’Italia, dalla storica esperienza di Arvaia (Bologna) alla CSA Veneto.

Tutte queste esperienze hanno in comune un principio di basei soci contribuiscono a finanziare la stagione agricola, partecipano alle scelte e dividono tra loro i prodotti dell’orto. In sostanza, le CSA sono un dispositivo di mutuo impegno tra gli agricoltori e una comunità di sostenitori per creare un collegamento diretto – e un reciproco vantaggio – tra produttori e consumatori di cibo.

Andare a conoscere una realtà come questa, oltre all’esperienza di cittadinanza attiva e di lotta alle mafie proposta da LIBERA, sarà una grande occasione che allargherà gli orizzonti ai nostri ragazzi e creerà nuovi punti di connessione nella RETE del CIOFS/FP Puglia, oltre a portare la testimonianza dell’impegno che anche il nostro CFP mette nell’educazione e formazione delle nuove generazioni, favorendo il loro inserimento nel mondo del lavoro, da cittadini attivi e responsabili.

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