Il bilancio del festival ruvese “Rerum Rubis”
A una settimana dal termine del Rerum Rubis Festival, che ha invaso le strade e le piazze del centro storico di Ruvo di Puglia gli scorsi 27 e 28 maggio per quello che è stato un vero e proprio salto nel passato, è tempo di bilanci. La due giorni a cura del Cultura et Memoria Centro Studi di Ruvo di Puglia con il sostegno di Comune di Ruvo, Fondazione Puglia, Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Consiglio Regionale della Puglia, Confcommercio Bari, Pro-loco di Ruvo di Puglia e il patrocinio del CERS Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche, ha proposto installazioni immersive con azioni di rievocazione/narrazione storica, mercato storico con banchi di vendita e animazione con il coinvolgimento di artigiani locali, cantastorie, rituali festivi legati al fuoco, danza, magia, letture animate, allestimenti suggestivi e variegati (tra cui l’installazione di un’area dedicata ai giochi antichi) e spettacoli teatrali destinati a spettatori di ogni età.
Un viaggio nei luoghi, nel tempo e nella memoria che ha rievocato situazioni e ambientazioni legate al paese durante il dominio dei Carafa, ponendo l’accento sui moti insurrezionali della fine del ‘700 che interessarono Ruvo e altri centri del Regno di Napoli in un’edizione che ha fatto registrare una notevole affluenza in entrambe le giornate con visitatori arrivati anche da Foggia e Taranto e in cui si è puntato a valorizzare l’enogastronomia locale grazie alla collaborazione del Bio-Distretto delle Lame. Grande riscontro da parte del pubblico, infine, è stato riservato allo spettacolo “In nome della libertà”, percorso teatrale site-specific ideato e condotto dalle attrici Patrizia Labianca e Stella Addario con gli studenti e le studentesse del Liceo Scientifico e Linguistico “Orazio Tedone” di Ruvo (referente del progetto Prof.ssa Rosanna Pellegrini) andato in scena a Palazzo Caputi e che, dopo la grande richiesta, conterà altre repliche nel comune ruvese.
La direttrice artistica e presidente del Cultura et Memoria Centro Studi, Vincenza Tedone, afferma: «Il format di quest’anno è stato diverso rispetto alle passate edizioni e ci siamo impegnati al massimo affinché fosse memorabile, come e più di prima. C’è stato una grande affluenza di turisti e di appassionati della rievocazione storica che hanno potuto, non solo godere della festa, ma anche fare un vero e proprio tuffo nel passato e nella storia. Durante la due giorni della festa, infatti, non si è solo fornita l’occasione di conoscere usi, costumi, tradizioni, leggende, curiosità (e tanto altro) ma si è respirato un clima conviviale e gioioso. La città antica ha bisogno di queste manifestazioni, ha bisogno di attività che attingono dal territorio, dalla storia della città. Abbiamo registrato tanta soddisfazione e apprezzamento per quello che abbiamo fatto, per il tanto lavoro che c’è alle spalle e per la capacità di mettere insieme realtà diverse. Credo che non ci sia premio più bello! Tutto esaurito per la performance teatrale svoltasi in Palazzo Caputi “In nome della libertà” che ha visto il coinvolgimento delle studentesse e studenti del liceo scientifico “O. Tedone” coadiuvati dalle attrici Patrizia Labianca e Stella Addario. Un risultato inaspettato, ma che ha reso molto felice il gruppo. Viste le molte richieste, è già in programma la replica».