Attualità

I sei Sindaci del GAL Murgia Più uniti per vincere la battaglia Aree interne

Riceviamo e pubblichiamo nota del Gal Murgia Più a firma di Serena Ferrara:

“1.237 km quadrati, 117.850 abitanti e quattro comuni su sei (Gravina in Puglia, Minervino Murge, Poggiorsini e Spinazzola), pari al 70% della superficie complessiva e al 52% della popolazione, classificati come aree interne.

Si presenta così l'”area interna” del GAL Mugia Più, vittima di processi di marginalizzazione e progressiva deantropizzazione, ma tra le più ricche della Puglia di risorse ambientali e culturali. Risorse che vanno scomparendo, preoccupante disoccupazione, rete di trasporti  inadeguate, natalità in costante diminuzione, notevole distanza dai principali centri di servizi e invecchiamento progressivo della popolazione: tutti elementi che si traducono in costi sociali che né lo Stato né l’Europa possono più permettersi di sostenere.
> E’ per questo che nel corso dell’importante convegno organizzato dal GAL Murgia Più a Gravina in Puglia il 23 aprile, nell’ambito della 721° Fiera di San Giorgio, le Giunte Comunali dei sei Comuni del Gruppo di Azione Locale, simbolicamente rappresentate dal Presidente del GAL e sindaco di Poggiorsini Michele Armienti, hanno consegnato le delibere di Giunta recentente messe a punto “per ridare dignità al territorio” e chiedere alla Regione Puglia, di considerare l’Alta Murgia area interna a tutti gli effetti.

“Non è una battaglia campanilistica – ha spiegato il padrone di casa e sindaco di Gravina in Puglia Alesio Valente – perché non vogliamo solo attrarre attenzione in maniera assistenzialistica, ma partecipare al cambiamento, mettendo a disposizione il meglio delle nostre risorse. Per fare questo abbiamo però bisogno di un dialogo continuo con le istituzioni regionali, che ahimé è venuto ultimamente a mancare”.

“Mi auguro  – ha proseguito stigmatizzando l’assenza al dibattito dell’assessore regionale all’agricoltura Fabrizio Nardoni e dell’Autorità di Gestione del PSR Puglia Gabriele Papa Pagliardini – che questo dialogo possa riaprirsi con la prossima amministrazione regionale. La Murgia è da sempre una cerniera importante tra la Puglia e la Basilicata, un ponte naturale tra due culture non troppo dissimili e  questo ponte può rilanciare tutto il Sud, a beneficio dell’intera Italia”.

Come spiegato accuratamente nel corso del convegno dalla dott.ssa Teresa Capece Galeota, referente dell’Unità di Valutazione degli Investimenti Pubblici, nell’ambito del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica) la Regione Puglia, al termine di un’istruttoria avviata a settembre 2013 e chiusa a Marzo 2015, ha individuato per il momento un’unica area prototipale (tra le quattro individuate nel documenti di analisi del contesto: Gargano, Sub Appennino Dauno, Murgia e Salento) di applicazione sperimentale della Strategia Nazionale delle Aree Interne – il subappennino dauno. “La strategia – ha spiegato la dott.ssa Capece Galeota – è pensata per valorizzare l’esistente. Non bisogna inventarsi nulla, ma, a partire dalle esigenze delle comunità locali, realizzare progetti di sviluppo pensati per valorizzare le specificità del territorio, attraverso la gestione associata di funzioni e servizi per la collettività”. Entro settembre 2015 saranno già stipulati i primi accordi di programma quadro.

Sebbene in un futuro prossimo ci sia ancora spazio per la Murgia nella Strategia nazionale, la proposta di Piano di Sviluppo Regionale che la Puglia ha presentato all’Unione Europea per la programmazione 2014 – 2020 tiene fuori la Murgia. “Inoltre – ha spiegato il direttore del GAL Murgia Più Luigi Boccaccio – contiene una zonazione funzionale al perseguimento di obiettivi diversi da quelli della Strategia Nazionale per le Aree Interne, non attenendo all’uso congiunto dei fondi Strutturali e di Investimento Europei, ma al mero obiettivo di meglio calibrare a livello locale l’uso del solo fondo FEASR”.
“Che la Regione Puglia – ha chiosato il Direttore del Parco Nazionale dell’Alta Murgia Fabio Modesti – ci metta nelle condizioni di trasformare l’impressionante mole di strumenti di pianificazione di cui ci stiamo dotando, in reali opportunità per il territorio e non in ulteriori vincoli burocratici all’azione”.

I Comuni del GAL alla Regione Puglia chiedono pertanto:
> – coerenza e consequenzialità tra l’analisi di contesto e la proposta di PSR Puglia 2014-2020, riconoscimento quali aree interne per l’insieme dei territori del Gargano, del Sub Appennino Dauno, della Murgia e del Salento, in quanto rispondente alla Strategia Nazionale per le Aree Interne;
> – coerenza tra la Strategia Nazionale per le Aree Interne, la proposta di PSR Puglia 2014-2020 e gli orientamenti UE sul CLLD, per quanto concerne il finanziamento congiunto dei fondi FEASR + FESR + FSE nelle aree interne (la classificazione delle aree rurali basata sulla metodologia del Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo Rurale non è appropriata per queste finalità);
> – che la selezione dei territori pugliesi in cui implementare la Strategia Nazionale per le Aree Interne, anche in fase sperimentale, sia effettuata attraverso un percorso pubblico e trasparente, basato sull’ampio coinvolgimento e partecipazione dei territori interessati, che culmini in una procedura ad evidenza pubblica”.

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