“I RUVESI ALLA CROCIATA” (Criste na re velèje)

Riceviamo e pubblichiamo nota dell’Università della terza Età “Nicola Cassano”
“I RUVESI ALLA CROCIATA” (Criste na re velèje):questo il titolo della commedia in tre atti presentata nell’Auditorium dell’Oratorio Pio XII di Ruvo il 30 aprile,il 1 e il 2 maggio 2016. Una esilarante rappresentazione in vernacolo e per la prima volta in costume, con testo e regia di Nicola De Leo,docente di Teatro presso l’U.T.E. Aiuto regia e arredo scenico a cura di Franca Vendola.Attori i corsisti del laboratorio teatrale.
L’autore ha tratto l’ispirazione da una fonte storica che sostiene la partecipazione di due ruvesi alla terza crociata nel 1188,al seguito del Conte di Conversano. Protagonisti della vicenda teatrale due recalcitranti popolani che farebbero di tutto per evitare di andare in guerra e che alla fine trovano il modo di aggirare l’ostacolo. La necessità aguzza l’ingegno.
Sullo sfondo la Chiesa dell’epoca,convinta sostenitrice delle guerre di religione,di fronte alle quali la vita umana sembra non avere alcun valore. L’argomento è quanto mai interessante sia perché a distanza di secoli ancora oggi si parla, anzi si vivono le guerre erroneamente dette di religione,sia perché induce ad una serie di riflessioni sulla inutilità delle guerre e soprattutto sulla Storia,quella fatta non da grandi nomi,ma da uomini semplici che subiscono le decisioni dei potenti,uomini che fanno la Storia ma i cui nomi non compaiono mai sui libri. Lo sottolinea Bertold Brecht nel celeberrimo testo poetico “Domande di un lettore operaio”:
“Tebe dalle sette porte chi la costruì?
Ci sono i nomi dei re,dentro i libri.
Sono stati i re a strascicarli,quei blocchi di pietra?…”
E la Storia nella vicenda prende forma,diventa un personaggio femminile che fa da raccordo alle diverse scene.E a questo proposito molto apprezzati sono stati la scenografia del prof. Domenico Scarongella e i costumi medioevali realizzati da due corsiste del laboratorio teatrale,Anna Fracchiolla e Giustina Paparella.
Alla fine dello spettacolo,che ha visto una presenza consistente di ruvesi,ma anche la rappresentanza di U.T.E. di Terlizzi e di Gioia del Colle,sono stati raccolti tra il pubblico alcuni commenti:
– La commedia mi è piaciuta!E’ stata per me un’evasione,un’inaspettata evasione dalle preoccupazioni e dai problemi quotidiani.
– Non amo particolarmente il vernacolo e ci sono venuto più per curiosità che per interesse vero.Tuttavia ho riscontrato con piacevole sorpresa un’intuizione attuale e ahimè drammatica da parte dell’autore:l’inutilità delle guerre che in fondo servono solo ad arricchire chi le programma.A mio parere questa bella intuizione avrebbe meritato un maggiore approfondimento.
– E’ stato un piacevole ritorno alle commedie dialettali del passato di cui ho tanta nostalgia:ho ritrovato alcune espressioni che sono entrate ormai a far parte del mio linguaggio quotidiano.Complimenti all’autore!
– Ho apprezzato molto l’interpretazione degli attori,di tutti gli attori:ognuno ricopriva bene il ruolo che gli era stato affidato,dalla maga al cardinale,dai signori alle popolane…In particolare mi ha colpito il personaggio della Storia;i due protagonisti poi sono stati unici!Mi hanno ricordato vagamente alcuni film,come “L’armata Brancaleone” o alcuni personaggi interpretati spesso da Sordi,quell’italiano medio che inventava di tutto pur di evitare difficoltà e responsabilità.Ma in fondo è una caratteristica tutta italiana la capacità di…bluffare.O no?