I RITI DELLA SETTIMANA SANTA: CONOSCIAMO LA TROCCOLA
In questo 2020 non sentiremo echeggiare il crepitante suono della “troccola”.
Chissà quanti di noi hanno impugnato questo oggetto scuotendolo per farlo “suonare”.
La Troccola è uno strumento liturgico, presente nei riti della Settimana Santa in modo particolare dal Giovedì al Venerdì Santo in tutta la Puglia: essa di fatto sostituisce le campane.
Si dice che il Venerdì Santo la campana sia di legno e sostituisca, nei riti cristiani, le campane che tacciono nel giorno della Crocifissione e Morte di Gesù.
In alcune processioni, specie quelle di Taranto e provincia, la troccola ha un ruolo primario nell’intero contesto delle processioni, infatti quando la banda suona, la troccola viene messa dal troccolante sotto il mantello per non farla vedere se non nell’impugnatura.
Quando la banda smette di intonare le classiche marce funebri tipiche di questi eventi, la troccola riprende il ruolo di conduttore della processione e dell’intero cerimoniale.
Nelle processioni, di fatto i suoni dominanti sono essenzialmente due: la musica della banda e il suono della troccola.
La troccola è costituita da una tavola piatta che ha nella sua sommità una impugnatura, al centro due battenti e secondo il modo di battere essa emette un suono.
La troccola nel contesto della città di Ruvo di Puglia, veniva usata sino agli anni settanta, da tutte le parrocchie per la visita alle sette chiese, al mezzogiorno del Venerdì, e per chiamare i fedeli per la funzione liturgica della Passione e Morte di nostro signore Gesù Cristo.
Dal Giovedì Santo dopo la Celebrazione Eucaristica e sino al Gloria nella Celebrazione notturna del Sabato, le campane tacciono.
Un detto dice infatti “Le Campane sono legate“.
Michele Pellicani