“I Misteri”, le foto storiche di una lunga processione
È la più antica e la più lunga processione della “Settimana Santa Rubastina”, risalente al XVII secolo e con numerose statue, di pregevole fattura, che raffigurano personaggi e momenti della Passione di Cristo. È la processione dei “Misteri” che questo pomeriggio si snoderà dalla elegante Chiesa del Carmine e percorrerà le vie della città, con i confratelli e consorelle, i devoti e le devote, i piccoli “crestudde”, bimbi in tunica rossa, leggera croce e innocua corona di spine, tra ali di persone.
“Cristo nell’orto del Getsemani”, “Cristo flagellato”, “Ecce Homo”, “Cristo al Calvario”, “Cristo Crocifisso”, “Cristo morto” – a cui il poeta Pietro Stragapede ha dedicato la poesia “‘Nnanz-a la Statue de Criste Murte” – “L’Addolorata” e il “Legno Santo”.
Dallo scorso anno, sfila anche la statua della “Veronica”, di colei che, nei Vangeli apocrifi, asciugò il volto insanguinato di Cristo con un fazzoletto, sul quale rimase impressa la sacra immagine.
Grazie a Giovanni Ciliberti, membro dell’Arciconfraternita del Carmine, possiamo fare un viaggio nel tempo con le fotografie conservate nell’Archivio della chiesa dedicata alla Vergine del Carmelo, una chiesa esternamente umile e oscura e internamente luminosa, fulgida ed elegante.
Ci sono foto del secolo scorso e foto più recenti, in bianco e nero e a colori. Si notano scenografie luminose e floreali, quasi barocche in alcune, più sobrie in altre. Vediamo devoti scalzi che seguono i simulacri, e il drappo nero e la troccola che annunciano il solenne corteo che invita al silenzio. Assistiamo anche a sacri rituali sulle antiche pietre del centro antico ruvese, davanti alle chiese.
Questa è la Settimana Santa rubastina, di immutata e fervente bellezza.
(Tutte le foto pubblicate sono presenti nell’Archivio dell’Arciconfraternita di Maria Santissima del Carmelo. Si ringraziano tutti coloro che hanno messo a disposizione le immagini)