I medici del 118 chiedono la zona rossa in Puglia
Aumenta la pressione sugli ospedali, rispetto a ieri si registrano 20 ricoveri in più in Puglia che hanno fatto lievitare il numero degli ospedalizzati a 1.497. La risposta della Regione è nella creazione di un nuovo ospedale Covid, quello di Putignano che proprio oggi è stato riconvertito e sono stati attivati i primi 31 posti letto, in attesa che sia pronto l’ospedale da campo a Barletta dove sono iniziati i lavori di allestimento.
Anche nelle terapie intensive iniziano a scarseggiare i posti, sono 182 i pazienti gravi: restano liberi 81 letti di quelli riservati al coronavirus.
La curva epidemiologica non concede segnali di tregua, anche oggi su 6.228 tamponi processati sono stati registrati 1.234 casi positivi: 495 in provincia di Bari, 88 in provincia di Brindisi, 124 nella Bat, 182 in provincia di Foggia, 94 in provincia di Lecce, 245 in provincia di Taranto, 7 residenti fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito. Sono stati registrati ulteriori 36 decessi: 8 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 2 in provincia BAT, 16 in provincia di Foggia, 6 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione. I pazienti attualmente positivi sono 26.607. I medici e gli infermieri “sono allo stremo”, ha lanciato l’allarme l’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco. Parole confermate da Nicola Gaballo, referente del sindacato Fimmg Puglia, settore “Emergenza Urgenza”, che oggi ha chiesto che la Puglia diventi zona rossa: “Il sistema del 118 in Puglia è già oggi al collasso. Se vogliamo evitare altre morti, occorre rendere subito la Regione zona rossa”, ha avvertito. “Le chiamate continuano ad arrivare e i mezzi di emergenza non ce la fanno a stare dietro a tutte – racconta Gaballo – i casi Covid sono in costante aumento e noi veniamo coinvolti anche nei trasporti secondari, di ospedale in ospedale, in cui potrebbero invece essere impiegati mezzi dedicati. Il risultato è che il 118 non riesce più già oggi a coprire le emergenze di altro genere”.