I.I.S.S. “Oriani Tandoi”, con “Semidivenere” una Pasqua all’insegna della bontà
Nel solco di svariate iniziative a tema ambientale già messe in atto, in modo appassionato e lungimirante, negli anni passati, l’I.I.S.S. “Oriani Tandoi”, sotto la guida entusiasta del dirigente prof. Francesco Catalano, ha aderito a “M’illumino di meno”, la campagna di sensibilizzazione sul risparmio energetico e gli stili di vita sostenibili. Dopo aver ampliato la propria offerta formativa, inaugurando a fine gennaio le due nuove cucine green e un orto in vasi, l’istituto ha realizzato, con materiale di riciclo, un Fornetto solare, costruito dagli studenti, per la cottura o il riscaldamento di piccole porzioni di cibo, sfruttando, come energia rinnovabile, l’energia del sole, secondo la leggendaria tecnologia degli specchi di Archimede di Siracusa.
Ha lanciato, inoltre, una propria campagna social, al fine di promuovere di stili di vita orientati alla transizione ecologica: #soloxamore. È stata proposta la realizzazione di preparazioni (comprese di mise en place) sostenibili, cioè realizzate con ingredienti di scarto, o a km 0, da consumare insieme alle persone amate (partner, famiglia, nonni, amici…) a lume di candela il 14 febbraio, S. Valentino. I testi delle ricette, insieme ai documenti “social” delle preparazioni sono stati pubblicati taggando le pagine dell’istituto @ipctandoicorato @liceo_oriani e riportando l’hashtag ideato #soloxamore, di modo che tutto potesse essere raccolto nell’ambiente virtuale appositamente creato: https://sites.google.com/orianitandoi.edu.it/soloxamore/home .
Considerando la buona riuscita dell’iniziativa, durante la Quaresima, sempre nell’ambito di #soloxamore, è stata propugnata l’iniziativa “Semidivenere”, finalizzata alla promozione del consumo di preparazioni realizzate con i legumi, durante i venerdì di Quaresima. Lo scopo è stato anche quello di riscoprire le preziose tradizioni culturali e culinarie mediterranee incentrate su questi alimenti proteici di origine vegetale, veri araldi di sicurezza alimentare, tradizionalmente definiti la “carne dei poveri”.
Anche in questo caso, durante il periodo di quaresimale, sul sito web https://sites.google.com/orianitandoi.edu.it/soloxamore/home, a cura dell’istituto, sono state proposte ricette a base di legumi o germogli di legumi. Sono stati inoltre pubblicati anche i contributi di quanti hanno voluto cimentarsi in questo tipo di preparazioni condividendole sui social e taggando le pagine dell’istituto.
La scelta delle ricette proposte durante la campagna #semidivenere è stata frutto di una accurata ricerca delle tradizioni pugliesi, e mediterranee, per cui, le preparazioni proposte e realizzate dagli studenti, hanno spaziato dai piatti realizzati con ingredienti di scarto, a quelli con ingredienti da agricoltura biologica come lo “spaghettone quadrato con pomodorini e porro su vellutata di lenticchie rosse bio”, ai piatti tradizionali come le “orecchiette di grano arso con funghi cardoncelli e crema di cicerchia” a quelli con ingredienti a km0 e innovativi , come la “linguina con salsa al pomodoro e basilico, granella di mandorle e germogli di lenticchie”. Alcune ricette presentano inoltre come valore aggiunto l’appassiona ricerca storica di particolari tradizioni, come nel caso della famosa “ciciri e tria” salentina, tipico esempio di gastronomia archeologica, citata addirittura nelle “Satire” dal poeta latino Orazio e legata alla festività di S. Giuseppe, o come “capunti con fagioli cozze e polvere di tartufo” con cui si è voluto richiamare il consumo di fagioli, tipico del venerdì che precede la Domenica delle Palme, legato alle processioni della “Desolata” che si svolgono a Gallipoli, ma anche, nel nord Barese, a Bitonto e Ruvo di Puglia.
Il Venerdì Santo, infine, ha visto la possibilità di attuare una preparazione inclusiva, nel nome di valori comuni alle diverse fedi religiose che si manifestano anche attraverso pratiche religiose affini, come la pratica del digiuno. Questo è stato lo spirito della proposta della ricetta di un piatto tradizionale marocchino, consumato dopo il tramonto durante il mese del Ramadan, la “Harira”, nella sua versione vegetariana.
L’intento di questa proposta è stato soprattutto quello di invitare tutti ad approfondire il senso dei valori comuni alle diverse professioni religiose, in particolare il valore della PACE, troppo frequentemente tradito nella storia, e, spesso, proprio in nome di Dio.